11:06:54 Chiude male il 2019 la Juve Caserta, sconfitta a Roseto in maniera più netta di quanto non dica il risultato finale (84-72). I bianconeri di coach Gentile hanno subìto oltre ogni misura l’aggressività difensiva degli abruzzesi non trovando mai canestri facili.
Roseto, dal canto suo, ha puntato tutto su una difesa arcigna, muscolosa, che ha prodotto palle recuperate e, soprattutto, ha costretto i casertani a non trovare soluzioni sotto canestro.
E dall’arco la percentuale dei bianconeri, se si eccettua capitan Giuri (5/9), è stata tutta da dimenticare: 1/7 Hassan, 1/9 Carlson, 0/1 Allen, 0/2 Valentini, 0/1 Bianchi, 2/4 Turel, ma a giochi ormai chiusi.
Il primo quarto di partita è sintomatico di quello che sarà l’andamento della gara con Roseto che è riuscita a mettere a segno ben 35 punti a dimostrazione delle difficoltà difensive dei casertani, che in una situazione del genere, però, non sono riusciti a contrappore neppure un attacco efficace.
E così al 10’ la differenza tra le due squadre è già di 20 punti con Pierich implacabile dall’arco (per lui, alla fine, 4/6 da 3). Dal 10-8 Roseto ha prodotto un break di 13-0 che ha indirizzato la gara decisamente verso gli abruzzesi.
Il secondo periodo ha visto inizialmente una timida reazione casertana (8-2) ma i padroni di casa hanno trovato punti preziosi dall’ex Bobby Jones e sono riusciti a mantenere la guida della contesa, anche se hanno visto il loro vantaggio ridotto a 14 punti alla sirena del 20’ (54-37).
Al rientro dall’intervallo lungo la partita non ha cambiato fisionomia con Roseto che ha continuato ad aggredire e Caserta che non è riuscita a reagire. Jones è stato efficace sia in attacco che in difesa, i raddoppi degli abruzzesi hanno costretto i bianconeri a non giocare sui loro ritmi preferiti ed a perdere palloni importanti che hanno innescato anche il contropiede degli avversari. Così è stato quasi naturale che al 30’ la forbice tra le due squadre abbia raggiunto nuovamente le 20 lunghezze (71-51).
Anche nel quarto ed ultimo periodo le situazioni in campo non sono cambiate con Mouaha che ha fatto segnare il massimo vantaggio sul 73-51.
La prima ed unica tripla di Carlson è sembrata voler determinare un principio di reazione degli ospiti, ma in effetti non è cambiato nulla con i padroni di casa che hanno continuato a controllare la gara e con coach Gentile che ha mandato in panchina tutto il suo quintetto base.
Domenica, alle 18 (arbitrano l’incontro i signori Caforio Angelo di Brindisi, Valzani Andrea di Milano e Tarascio Sebastiano di Priolo), la Juve inaugura il suo 2020 al Palamaggiò, contro Piacenza.
La squadra allenata da Gabriele Ceccarelli, reduce dalla sconfitta interna contro Montegranaro nella scorsa giornata, in regia presenta Jazzmarr Ferguson (playmaker americano classe 1989, adattabile anche da guardia, ormai un abitueè dei nostri campionati visti i trascorsi a Forlì, Cremona, Biella, Mantova e Verona, senza dubbio il pericolo numero 1 degli emiliani, vista la capacità di fare canestro in svariati modi e di coinvolgere i compagni).
Al suo fianco agiscono Giovanni Gasparin (play/guardia classe 1991, di ritorno a Piacenza dopo averci già giocato dal 2013 al 2016, può giocare anche da playmaker all’evenienza) e Marco Santiangeli (ala piccola classe 1991, tiratore pericoloso sia da 2 che da 3 punti, una vita a Jesi, poi due stagioni a Scafati prima dell’approdo alla Virtus Roma nella passata stagione, dove ha centrato la promozione in serie A).
Sotto canestro spicca la presenza di Mike Hall (ala americana, in possesso di passaporto irlandese, classe 1984, trascorsi in Italia a Teramo, Milano, Biella, Ferrara e Cassino, inizialmente arrivato a gettone, ma poi confermato fino a fine stagione. Giocatore dotato di ottime qualità tecniche in relazione al campionato, carattere difficile, ottimo rimbalzista e difensore spesso sottovalutato), solitamente affiancato da Andy Ogide (centro nigeriano classe 1987, seconda stagione in Italia dopo l’esperienza a Roseto, anche Spagna, Israele, Giappone e Francia nei suoi trascorsi, lungo molto verticale e atletico, ottima presenza a rimbalzo, pericoloso se servito in situazione di pick & roll), con Ceccarelli che fa anche affidamento su Francesco Ihedioha (ala grande classe 1986, dopo tanta gavetta in giro per le minors ha esordito in A2 nel 2014/2015, a Latina, poi Legnano, Jesi e Piacenza, che l’ha riconfermato in questa stagione) e Lorenzo Molinaro (ala/pivot classe 1992, cresciuto cestisticamente a Udine, esperienze a Treviglio, Trento [centra la storica promozione in A1 nel 2014], Agropoli, Ravenna e Ferrara, dove ha giocato nelle ultime due stagioni, giocatore intenso e molto presente nel pitturato).
Fabio Montanari (playmaker classe 2001, prodotto delle giovanili della UCC) è il regista di scorta, coadiuvato da Eugenio Rota (play/guardia classe 1999, cresciuto nelle giovanili di Treviso, stagione scorsa in B a Legnano, molto abile in penetrazione) e Metteo Piccoli (guardia/ala classe 1995, scuola Varese, seconda stagione a Piacenza dopo le esperienze a Chieti e Jesi).
Lorenzo Turini (ala classe 1998, anch’egli alla seconda stagione a Piacenza, cresciuto a Cecina) e Lorenzo Cremaschi (centro classe 2000 proveniente da Tortona, dove ha mosso i primi passi nei campionati senior) danno man forte ai lunghi, mentre i giovani Stipe Jelic e Cristiano Faragalli completano il roster che, in quintetto, sta iniziando con Gasparin, Santiangeli, Piccoli, Hall e Ogide, vista l’attuale indisponibilità di Ferguson, alle prese con una lesione muscolare al retto femorale della coscia sinistra.
Francesco Padula
