CAPUA. Consigliere Minoja a Capua scompare il Nuovo centrodestra: ancora una volta tutti con Paolo Romano...
«Il nostro gruppo è protagonista con Paolo Romano di questa scelta. Abbiamo lasciato Forza Italia perché eccessivamente verticistica e abbiamo aderito al Nuovo centrodestra per cercare di dare voce alla base. Con Ncd abbiamo ottenuto risultati importanti come gruppo, anche se, pure in questo caso, il partito ha virato da quella che era la sua idea iniziale portandoci a maturare la decisione di costituire un’aggregazione civica di respiro provinciale che ci consenta di declinare nel modo migliore il nostro modo di fare politica».
Per chi viene dai partiti come voi, non è semplice “vestirsi da civici”...
«Il nostro obiettivo è sicuramente tornare alla politica di partito, ma quella vera.
Oggi, purtroppo, non è possibile e, quindi, abbiamo deciso di percorrere questa strada civica che ha raccolto un grande entusiasmo un po’ in tutto il territorio provinciale.
In questa esperienza, il nostro bagaglio politico rappresenta un valore aggiunto che abbiamo intenzione di mettere a disposizione della città per cercare di sviluppare quei progetti e quelle idee che noi riteniamo utili alla crescita del territorio. La veste civica ci impone di presentare con ancora maggior forza e determinazione i nostri contenuti».
L’essere “civici” vi lascia mani libere nelle alleanze...
«Non abbiamo vincoli di cordata, ma, abbiamo vincoli di progetti. A Capua, ad esempio non ci riteniamo alternativi al progetto di Antropoli, Ricci, Taglialatela e Cembrola che hanno fatto scempi in dieci anni di governo. E’ dal 2010 che predichiamo una politica differente, abbiamo messo a disposizione le nostre idee per cercare di impostare la gestione della città in maniera diversa. Non è stato possibile. Scelte scellerate hanno portato alla dichiarazione di dissesto. Dopo dieci anni di governo, non si può immaginare di attribuire ad altri quelle che sono le proprie responsabilità... Era necessaria una politica oculata che non c’è stata e questo tutto a danno dei cittadini... ».
Cosa intende per una politica oculata che non c’è stata?
«Qualche giorno fa dal fondo di riserva sono stati prelevati cinquantamila euro per sistemare il piano terra del museo di arte contemporanea... Ben venga la cultura, ma non è con questi interventi che la si porta avanti. Abbiamo prelevato delle somme dal fondo di riserva senza, però sistemare l’intera struttura, quando ci sono delle scuole, ad esempio, che hanno dei problemi».
L’attuale maggioranza riparte da Chillemi...
«Bisogna vedere chi rappresenta Chillemi. Se è un sindaco che in maniera responsabile dice che abbiamo speso un milione e duecentomila euro sfruttando l’appostamento in bilancio della vendita di un terreno che non è di nostra proprietà creando nuovi debiti ed è pronto a trovare delle soluzioni, allora vuol dire che, con lui, si può aprire un confronto sui problemi nell’interesse della città, se, invece, è la continuità di Antropoli, Ricci, Taglialatela... allora non è possibile avere alcuna forma di contatto. Queste persone hanno affossato Capua. Possono fare delle liste, ma non rappresentare il rilancio della città».
