CASERTA. Far dialogare il cervello con il computer. Interpretare i suoi segnali per creare applicazioni mediche innovative al servizio della lotta contro patologie invalidanti come quelle neurodegenerative e l’ictus.

Ma non solo: l’applicazione della cibernetica alle neuroscienze apre prospettive nuove per un ampio ventaglio di applicazioni. E’ in questo quasi futuristico campo che il simposio internazionale “Oltre le frontiere della scienza: dove le neuroscienze e la neurotecnologia si incontrano”, tenutosi oggi presso il Polo d'Innovazione Cyber Brain di Contrada Lo Uttaro a Caserta, ha segnato l’inizio dell’attività scientifica del Polo d’Innovazione Cyber Brain, un centro che rappresenta la prima infrastruttura italiana integrata per la Neuro Cibernetica.

Sostenuto dai Ministeri della Ricerca e dello Sviluppo Economico, con collaborazioni internazionali già avviate, Cyber Brain nasce grazie alla collaborazione tra Fondazione Neuromed, Fondazione Neurone ONLUS e Istituto I.EM.E.S.T. (Istituto EuroMediterraneo di Scienza e Tecnologia).

Nuovi materiali per sonde da impiantare direttamente nel cervello, nuovi sistemi di trasmissione dei segnali dal sistema nervoso al computer, nuovi software per la loro interpretazione e, infine, tecnologie robotiche per realizzare protesi capaci di eseguire comandi impartiti direttamente dal cervello. Sono questi i terreni di sfida nei quali Cyber Brain sarà impegnato.

“Crediamo in un sistema virtuoso – ha detto il dottor Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed, che coordina il progetto – che premi la vera ricerca, e coloro che in essa vogliano investire. Qui è rappresentata la parte buona del sistema, e vogliamo che si sappia che tra di noi non ci sono leader. Siamo una squadra, e accoglieremo le nuove idee con atteggiamento aperto. Anche nell’ambito del Polo Neurobiotech, una research community che sta nascendo con lo scopo di unire centri di ricerca multidisciplinari sotto l’egida di un unico progetto”.

“Qui vediamo - ha commentato l’ingegner Fabio Sebastiano, Responsabile scientifico del Polo Cyber Brain – un dialogo entusiasmante tra ingegneri, fisici, informatici e medici. Dalla neuro protesica alla possibilità di fondere in un unico ambiente tutte le informazioni sul sistema nervoso derivanti dalle varie tecniche di indagine; dalle nanotecnologie ai nuovi biomateriali, proseguendo verso la bioinformatica e la possibilità di intervenire sulle patologie nervose attraverso la neuromodulazione, tutti questi campi convergono qui a Caserta”.

“Questo è il giorno uno del nostro progetto – ha detto il professor Giulio Nicolò Meldolesi, presidente della Fondazione Neurone – Le interfacce cervello-computer sono al centro di uno straordinario sviluppo. Con il progredire di queste ricerche, che per la prima volta mettono assieme neuroscienze mediche con quelle fisiche e matematiche, avremo un perfezionamento dei canali di comunicazione tra sistema nervoso e macchine, ed il primo passo potrà essere che persone disabili a seguito di un danno cerebrale potranno muoversi e comunicare”.

Al meeting scientifico hanno preso parte, per la prima volta insieme, tutti i partner del progetto Cyber Brain. Per la Neuroprotesica presenti Alessandro Vato, Neural Computer Interaction Laboratory, IIT, Rovereto (TN); Danilo Demarchi, Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino, Center for Space Human Robotics, IIT@PoliTO, Torino; Stefano Panzeri, Neural Computation Laboratory IIT, Rovereto (TN).

Per ciò che concerne l’expertise clinica in ambito neurologico e le potenziali applicazioni nel contesto del Polo Cyber Brain presenti Antonio Sparano, Centro per la diagnosi e la cura dell’ictus cerebrale – Stroke Unit, IRCCS Neuromed, Pozzilli (IS); Giancarlo Di Gennaro, Centro per la Chirurgia dell’Epilessia, IRCCS Neuromed, Pozzilli (IS); Diego Centonze, Dipartimento di Neurologia, U .O. Complessa di Neurologia, IRCCS Neuromed, Pozzilli (IS).

Il tema delle Neurotecnologie e riabilitazione è stato affrontato da Febo Cincotti, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale, Antonio Ruberti, Università “Sapienza”, Roma; Donatella Mattia, Laboratorio di Imaging Neuroelettrico IRCCS Fondazione Santa Lucia, Roma; Marco Molinari, Neurorehabilitation Department A and Spinal Cord Rehab Unit, IRCCS Fondazione Santa Lucia, Roma.

Le applicazioni di Brain Computer Interface sono state illustrate, infine, da Gerwin Schalk, Wadsworth Center, Albany, New York; Anthony Ritaccio, Albany Medical College, Albany, New York; Peter Brunner, Albany Medical College, Albany, New York.