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17:25:24 SANTA MARIA CAPUA VETERE. “In attesa che sia chiarita l’origine del rogo all’interno dello Stir di Santa Maria Capua Vetere, Governo e Regione riflettano seriamente sull’intera gestione dei rifiuti.

Impianti saturi, roghi ed ecoballe ancora da smaltire: è evidente che siamo di fronte ad un problema anche troppo grande per essere affrontato senza una costante sinergia. Il Ministro Costa, che appena un mese fa salutava con soddisfazione la sintonia con la collega dell’Interno, spieghi che azioni ha messo in campo per fronteggiare questa piaga.

Quanto all’episodio di ieri notte, il secondo in poco meno di un anno nel sito sammaritano, sconvolge la tempistica e le modalità che appaiono simili tra loro. Su questo sono certo magistratura e forze dell’ordine indagheranno a fondo.

I cittadini sono comprensibilmente stanchi e preoccupati e le uniche deputate a fornire risposte a questo clima di incertezza e paura sono le istituzioni”. Così il Presidente della Commissione Terra dei Fuochi, ecomafie, bonifiche, Gianpiero Zinzi.

 

Incendio impianto Stir

Legambiente: “Continua l'epidemia degli incendi. Alzare il livello delle misure di prevenzione e controllo finora insufficienti a combattere la guerra dei rifiuti”

Continua l'inquietante epidemia degli incendi degli impianti di rifiuti, ieri Piana del Sele, oggi di nuovo nel casertano. 

Purtroppo, di vicende come queste se ne sono contate a decine nell’ ultimo anno, sempre con riferimento a impianti che hanno a che fare con il trattamento e il recupero dei rifiuti. Al di là delle stime ufficiali sul numero degli incendi, è soprattutto la loro insistenza e recrudescenza negli ultimi tempi che destano più di un sospetto sulla loro natura dolosa.

Esiste infatti un filo rosso che lega questi incendi? In attesa che la magistratura faccia il suo corso sentiamo tanta puzza di bruciato dietro l’escalation di incendi sospetti che ormai da tre anni stanno colpendo impianti di gestione e stoccaggio dei rifiuti dal nord al sud. È evidente che qualcosa non torna.

E' chiaro che le misure di prevenzione e di controllo messe in campo finora sono state insufficienti. Prioritario dare risposte alle comunità dei territori coinvolti dagli incendi che ormai convivono quotidianamente con la paura di nuovi "attacchi incendiari", proprio come in una guerra. 

C’è bisogno di un’attività di intelligence più forte, il rafforzamento della cabina di regia nata con l’istituzione del delegato ai roghi nella Terra dei Fuochi, che sta svolgendo un importante lavoro di coordinamento tra le forze di polizia e le istituzioni per intensificare i controlli e prevenire questi fenomeni ma con scarsi mezzi.

Per fare tutto questo bisogna rivedere subito il protocollo fallimentare siglato del precedente Governo tenendo dentro anche il fenomeno degli incendi negli impianti in tutta la Campania.  "In una Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania su incendio impianto Stir di S. Maria Capua Vetere.

 

Incendio stir Santa Maria Capua Vetere, D'Anna (Onb): "Regione attivi subito campagna rilevamento stato tossico popolazione residente"

NAPOLI. “La notizia di un ulteriore vasto incendio divampato, questa mattina, all'alba, presso lo stir di Santa Maria Capua Vetere, ripropone drammaticamente la questione relativa all’inquinamento da combustione di rifiuti solidi urbani. Tale combustione immette, infatti, nell’aria grandi quantità dei sostanze tossiche e nocive, sotto forma di metalli pesanti, nano particelle e diossine disperse nelle polveri sottili che, col passare del tempo, inquinano anche i terreni e le falde acquifere”.

Lo dichiara, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine nazionale dei Biologi. Per capirci, spiega l’ex parlamentare “un rogo di tale portata ha un potere inquinante equivalente al funzionamento di alcuni anni del termovalorizzatore di Acerra”.

Di recente, prosegue il presidente dell’Onb “la scienza ha evidenziato lo stretto legame esistente tra gli inquinanti derivanti dalle cosiddette ‘terre dei fuochi’ e le modificazioni epigenetiche che si verificano sui cromosomi umani, con l’attivazione di geni oncogeni, disfunzioni della fertilità maschile ed altre gravi patologie".

Per D'Anna è prioritario, pertanto:

"al di là della ricerca di macrosostanze, ovvero di luoghi di deposito di materiale interrato", indirizzare "il contrasto all’inquinamento verso i già citati microinquinanti".

"Il tempo per bonificare le aree già compromesse - spiega ancora l'ex parlamentare - richiede anni ed ulteriori meccanismi di comprensione del fenomeno nel suo complesso. Occorre, allora, intervenire senza indugi sul 'disinquinamento' delle persone già colpite dallo stato tossico e quindi potenzialmente soggette alle relative patologie".

Da qui l'appello lanciato dal presidente dei Biologi "ai preposti organi regionali campani affinché attivino, quanto prima, una campagna di rilevamento dello stato tossico sui campioni di popolazione residenti nelle zone più inquinate finanziando studi di settore presso gli istituti universitari ed attraverso i mezzi di cui dispone l’Arpa regionale".

 

Incredibile! Dopo circa un anno, l’impianto STIR di S. Maria C.V. È nuovamente colpito da un incendio che mette seriamente a repentaglio la salute dei cittadini, già provata dalla costante presenza nell’aria di polveri sottili, puntualmente registrata dalle centraline presenti sul territorio, nell’indifferenza degli Enti territoriali.

Ora, dunque, è finita l’epoca delle chiacchiere e delle giustificazioni di comodo, è finita l’epoca dello “scaricabarile”. Ora il nostro Sindaco deve dare delle risposte alla cittadinanza, è suo compito e suo dovere politico e morale, oltre che giuridico (essendo la principale autorità di tutela della salute pubblica).

Egli, inoltre, deve dare delle risposte in quanto, da circa un anno, ha istituito un tavolo di concertazione per elaborare strategie e attività concrete!

In quella sede fu presentato dalla GISEC (società di proprietà della provincia che gestisce l’impianto STIR) un progetto per l’adeguamento antincendio della struttura, approvato da tutti!

Tuttavia, nonostante il tempo trascorso, non risulta siano state realizzate le opere relative: le conseguenze oggi sono sotto gli occhi di tutti!

Vogliamo che l’amministrazioni documenti le attività poste in essere per sollecitare l’esecuzione tempestiva dei necessari interventi!

Quali azioni concrete ha posto in essere il sindaco per assicurare una tempestiva esecuzione dei lavori?

Cosa ha fatto, in qualità di Presidente dell’ ambito territoriale ottimale (ATO) rifiuti per risolvere il problema della palese inadeguatezza dell’impianto?

Quali interlocuzioni e strategie ha elaborato con la Presidenza della Provincia (formale titolare dell’impianto) e la regione Campania?

Se non ci dovessero essere risposte a queste domande resterebbe una sola cosa da fare: presentare le proprie DIMISSIONI IRREVOCABILI per la grave responsabilità POLITICA per tutto quanto sta accadendo!

Se solo esistesse un po’ di senso di responsabilità e coscienza civica, stamattina la maggioranza dovrebbe dimettersi in blocco!Il resto sono solo chiacchiere al vento!

E, sia chiaro, nessuno osi parlare di fatalità o di fatto imprevedibile! Questa è un’amministrazione con tantissime falle, ma il tema della salute collettiva è troppo importante per continuare a tollerare negligenze e inadeguatezze.

Siete responsabili del presente e del futuro di questa città, dei danni che state causando alla popolazione per disinteresse totale della cura del cittadino: un Vera Assoluta VERGOGNA.

Il PARTITO DEMOCRATICO

Il Segretario

Francesco Fiore

I Consiglieri

Umberto Pappadia

Francesco Rosario Di Nardo

 

Incendio nello Stir di Santa Maria Capua Vetere, duecento tonnellate di rifiuti a fuoco. Verdi: “Sarebbe gravissimo se dovesse emergere la matrice dolosa.

Abbiamo inviato una nota al prefetto di Caserta e al commissario per la Terra dei Fuochi per avere maggiori informazioni sul monitoraggio dei siti e la vigilanza”

“Siamo profondamente preoccupati a causa dell’incendio generatosi all’interno dello Stir di Santa Maria Capua Vetere che ha visto bruciare circa duecento tonnellate di rifiuti destinati al termovalorizzatore che è rientrato a pieno regime in questi giorni dopo lo stop di oltre un mese per i controlli decennali della turbina.

Il rogo ha generato una coltre di fumo nero che ha invaso la città. Fortunatamente il celere intervento dei vigili del fuoco ha evitato l’aggravarsi della situazione. Oltre all’inquinamento generato dal rogo ci preoccupa l’eventuale matrice dolosa dell’incendio.

Qualora dovesse essere confermata tale ipotesi saremmo di fronte ad un fatto grave e inquietante che presuppone precisi interessi criminali”. Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il segretario provinciale del Sole che Ride di Caserta Rita Martone.

“Abbiamo inviato una nota al prefetto di Caserta e al commissario per la Terra dei Fuochi per avere maggiori informazioni sul monitoraggio dei siti e i metodi di vigilanza adottati. In commissione Terra dei Fuochi ci era stato comunicato che gli Stir erano presidiati dai militari ma, a quanto pare, non è così.

Occorre avere massima attenzione nel controllo di questa tipologia di strutture, tenendo conto che ogni rogo genera alti livelli di diossina e inquinamento”.

LeAli per San Tammaro. Inammissibile un nuovo incendio allo STIR. A rischio la salute dei cittadini.

 

SAN TAMMARO. Lo STIR brucia. L’incidente dopo appena un anno dall’incendio che ha interessato la struttura nel 2018. Per i consiglieri comunali avvocato Vincenzo D’Angelo ed Errico Scala di LeAli per San Tammaro “un nuovo incidente a distanza di così poco tempo preoccupa non poco e rappresenta un attentato alla salute dei cittadini.

Dopo l’evento incendiario dello scorso anno ci saremo aspettati maggiori controlli ed una gestione più controllata e razionale dei rifiuti per non creare problemi all’impianto e non mettere a rischio la salute dei cittadini.

Questo non è stato fatto, evidentemente, nei modi e nei tempi giusti, visto il verificarsi del nuovo evento incendiario. Da qui la richiesta agli inquirenti di fare piena luce sull’accaduto per accertare eventuali responsabilità al fine di una maggiore tutela della salute pubblica.

Chiediamo espressamente alla Procura della Repubblica di accertare le condizioni di sicurezza dell’impianto, perché è a rischio la salute pubblica.

Due incendi in così poco tempo non sono concepibili. Qualcosa non va e bisogna fare chiarezza.”


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