23:47:16 Come volevasi dimostrare...
È di ieri la notizia delle dimissioni protocollate dal segretario provinciale del PD Cimmino, da ratificarsi in seno all'assemblea il prossimo venerdì. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, mi verrebbe da dire.
Ed infatti in un articolo che pubblicavo il 20 luglio preannunciavo questo avvenimento.
Non perché sia un veggente, ma perché è la storia della nostra provincia che ci racconta quello che è stato e quello che sarà.
A meno che, finalmente, non abbiamo la forza di cambiarla questa storia ciclica, imposta, stantia, arida e infeconda.
Le dimissioni del segretario provinciale sono un atto forte.
Io, nell’esprimere solidarietà al segretario provinciale Cimmino, ripeto che è proprio perché il segretario non è stato scelto dalla base, dai tesserati, dai circoli che è successo questo.
Il segretario è stato vittima dei capi corrente. La mia riflessione è quella solita che da mesi a questa parte esterno: riportare la discussione nelle segreterie cittadine, ai segretari cittadini.
La base.
Nel "profetico" articolo del 20 luglio mi divertivo anche a ricostruire la dinamica del prossimo commissariamento. La immaginavo cosi: "quando giunge l’obbligo di proporre un segretario provinciale, una direzione provinciale ed una assemblea provinciale, in quel preciso momento, iniziano i più grandi giochi di numeri a cui la nostra mente possa essere abituata.
I capi bastone si ergono a grandi matematici e iniziano a dimostrare di avere segreterie cittadine, sindaci, amministratori di minoranza, tesserati e non ultimo tesserati online.
In realtà nessun capo bastone, si badi, penserebbe mai autonomamente di nominare un segretario provinciale e una segreteria.
Ciò però viene imposto dall'alto quando si devono scegliere i segretari nazionali e regionali e quindi da Statuto tocca questa non gradita incombenza.
Subito dopo, poi, immagino che scatti il turno di un altro giochetto che, come al solito, i capi bastone mettono in atto.
Rendere inattiva la segreteria provinciale cosicché nel giro di poco tempo il segretario provinciale venga sostanzialmente reso ininfluente e la segreteria commissariata.
E ciò per l'ovvia ragione che è molto più semplice colloquiare con un unico soggetto che viene da altra provincia piuttosto che gestire dieci persone locali.
E riflettendo su quello che è accaduto nella provincia di Caserta...
la nostra classe dirigente propose Dario Abbate e poi lo commissariò; propose Raffaele Vitale e poi lo commissariò; ha proposto Emiddio Cimmino e...
È una strategia a cui noi segretari di circoli e simpatizzanti prestiamo il fianco a volte anche inconsapevolmente.
Sono miei pensieri, mie valutazioni, mie congetture. Oppure no...? "
Ora tuttavia ritengo che i tempi siano maturi per un cambiamento. Indipendentemente dal classico colpo di scena del ritiro delle dimissioni.
Il Governo appena insediatosi è stato fortemente voluto dal segretario nazionale Zingaretti come il governo del cambiamento. Che ci sia in ogni ambito territoriale, allora, questo cambiamento.
Che si cominci dalla nomina del prossimo segretario provinciale.
Non vogliamo commissari che del nostro territorio non conoscono neppure la geografia. Il popolo del PD, quel bellissimo ed onesto tessuto di cittadini che forma la solida base elettorale del partito, vuole persone del popolo e del territorio.
Attenti conoscitori delle problematiche locali, forti catalizzatori di richieste e buoni dispensatori di soluzioni, capaci aggregatori di esigenze, di problematiche, di risposte, di consensi.
Gente del popolo per il popolo. È questo ciò verso cui il segretario nazionale sta traghettando il partito, è questo ciò da cui la nostra provincia deve ripartire. E deve farlo partendo dal proprio segretario.
Meritocrazia, onestà, pulizia intellettuale, vicinanza al popolo, novità delle facce, delle menti e delle idee.
Questo dovrà connotare il partito democratico nella provincia di Caserta.
Non ci manca nulla, dobbiamo solo iniziare a lavorare.
Se poi il segretario Cimmino decidesse di ritirare le proprie dimissioni, la mia invocazione al cambiamento, alla meritocrazia, alla pulizia intellettuale non decade.
Semplicemente a questo punto sarebbe molto opportuno per la credibilità del Partito democratico che il segretario Cimmino stesso rinunciasse all'incarico da poco ottenuto presso un ente pubblico (o che ha comunque forti sfumature pubblicistiche), se è veritiero quanto asserito in tal senso in questi giorni da un quotidiano online locale. Nulla quaestio sulla persona ma, nei termini e nei modi espressi dal quotidiano, appare che il conferimento dell'incarico di lavoro sia proprio legato al ruolo di segretario provinciale del Partito democratico.
E se anche così non fosse, per quel che mi riguarda non può esistere ombra per un rappresentante del partito che voglia essere da esempio rispetto a valori fondamentali quali l'onestà intellettuale e la meritocrazia.
Segretario del circolo Pd di Alife dott. Giuseppe Santagata