22:33:06 E’ di nuovo esperienza europea per i docenti dell’IC “Vanvitelli” di Caserta. Tre insegnanti della Scuola Secondaria di primo grado di Parco degli Aranci nella scorsa settimana si sono recati in Polonia per visitare una scuola “omologa” e sperimentare nuove pratiche didattiche e nuove metodologie.

Si tratta della parte finale (la conclusione avverrà con un corso strutturato in Svezia il prossimo settembre) di un progetto Erasmus+ KA1 di formazione di docenti iniziato lo scorso anno e che al termine vedrà coinvolti circa trenta docenti. Spagna, Irlanda, Finlandia, Polonia, Svezia: questi i Paesi visitati.

La recentissima esperienza polacca si è svolta nella cittadina di Ogrodzieniec, nel Voivodato di Slesia, nella parte centrale della regione montuosa di Cracovia-Czestochowa, a circa 60 km da Cracovia. I docenti casertani sono stati ospiti della locale “Szkola Podstawowa nr 1 im. Stefana Zeromskiego”, una struttura che ospita alunni dai 10 ai 16 anni.

Incontri transculturali, partecipazione alle lezioni, scambi di informazioni sui rispettivi sistemi scolastici, messa in comune di metodi e strumenti: si è trattato di quello che in linguaggio tecnico viene definito “job shadowing”, cioè “lavoro ombra”, la pratica in cui si è affiancati ad altri esperti per osservarne il comportamento in situazione.

I docenti casertani sono stati accolti con grande cordialità dai colleghi e dai ragazzi in una bellissima scuola curata in ogni suo aspetto, immersa in una zona rurale piena di verde e boschi. Hanno preso parte per tre giorni alla vita quotidiana fatta di incontri, lezioni, mensa, giochi, potendo toccare con mano la passione e la competenza dei loro colleghi stranieri. I quali hanno voluto aggiungere all’esperienza scolastica la non trascurabile parte della conoscenza del patrimonio culturale e monumentale.

A cominciare dalla visita a Cracovia ed al suo famoso centro storico: la piazza del Mercato; il ghetto ebraico; la fortezza del Wavel; passando per il bellissimo e scenografico castello della cittadina ospite; per finire alla doverosa visita ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, luogo di memoria necessaria e fondamentale della storia europea e mondiale.

E non poteva mancare l’esperienza gastronomica dei piatti tipici locali, dagli “obwarzanek”, tradizionali anelli di pasta di pane solitamente ricoperti di semi di papavero e sesamo, ai “pierogi” simili ai nostri ravioli. Il tutto innaffiato dal “kompot”, la tipica “tisana” a base di frutta che, bevuta fredda, è un ottimo dissetante.

Particolarmente affettuosa è stata, infine, la breve cerimonia di saluto a cui hanno partecipato anche le autorità locali, oltre alla dirigente e agli insegnanti. Scambio di doni, di abbracci e soprattutto la promessa di un nuovo incontro in Italia o in Polonia appena possibile.

Insomma, una full immersion, anche se breve, nella vita di questo Paese che, dopo le difficoltà legate alla sua storia ancora recente, sta dimostrando di crescere a ritmo sostenuto e che può dare lezioni di civiltà a molti.