11:55:15 SAN CIPRIANO D'AVERSA. «Momenti di gioia tra familiari per la fine del lungo incubo. Rammarico perché non abbiano potuto condividerla anche i miei genitori, scomparsi prima della richiesta di archiviazione». Sono queste le parole dell’ex segretario della commissione Antimafia Lorenzo Diana dopo la richiesta di archiviazione nel procedimento che lo ha visto indagato per quattro anni.

La Procura di Napoli ha chiesto al Gip l'archiviazione dell'indagine per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti dell'ex senatore, che nel 2015 finì nel cuore di un’inchiesta della Dda di Napoli sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nei lavori per la metanizzazione del bacino di Casapesenna, Casal di Principe e San Cipriano d’Aversa, attraverso i subappalti della Cpl Concordia, la coop rossa emiliana che ottenne l’incarico e fu a sua volta indagata.


Diana, difeso dall'avvocato Francesco Picca si era difeso in un lungo interrogatorio in Procura e depositando una dettagliata memoria con la quale ha smontato punto per punto le accuse che gli erano state mosse.

Una tesi che evidentemente ha convinto i magistrati Maurizio Giordano e il procuratore aggiunto Luigi Frunzio che hanno chiesto l'archiviazione del fascicolo.

Diana, per decenni simbolo della lotta alla camorra, nei cui confronti i clan hanno anche messo a punto degli attentati fortunatamente mai andato a buon fine, con questo provvedimento conferma la cristallinità della sua azione politica improntata sempre al contrasto dell’illegalità.

Diana, per il suo impegno, è stato anche sotto scorta.