09:03:09 CASERTA. Il secondo dissesto del Comune di Caserta sarà materia di un libro: a scriverlo il professor Federico Pica, docente universitario di Scienze delle finanze e assessore al Bilancio della giunta guidata dal sindaco Carlo Marino.

Ad annunciarlo è lo stesso tecnico che sottolinea come «la Corte dei conti non sia stata benevola con il Comune di Caserta nell’imporre il secondo dissesto».

«Avevamo un debito di ventiquattro milioni di euro nel 2018 che è già rientrato - ha spiegato l’assessore - grazie ad un’azione di risanamento incisiva che abbiamo messo in atto, quindi avremmo potuto ripianare le nostre finanze anche senza ricorrere alla procedure del secondo dissesto».

Pica sottolinea come, addirittura, grazie alle azioni messe in atto dalla maggioranza, il Comune di Caserta si sia venuto a trovare in una situazione paradossale per un ente locale: s’incassa più di quanto si spende.

«Il Comune ha entrate per oltre ottanta milioni di euro a fronte di uscite per sessantanove, facendo registrare un attivo - ha sottolineato Pica - nemmeno questa, chiaramente, è una cosa del tutto positiva, dal momento che l’ente dovrebbe spendere di più... ».

Sul contenimento della spesa ha inciso sicuramente la riduzione del personale con l’operazione di accompagnamento alla pensione fatta due anni fa di circa cento dipendenti. A questo dato si accompagna però quello legato all’ulteriore riduzione del personale che ci potrebbe essere con quota cento che potrebbe letteralmente svuotare gli uffici dell’ente di Palazzo Castropignano.

«Attualmente anche l’ufficio ragioneria non ha il personale sufficiente per poter svolgere al meglio la nostra attività - ha sottolineato il professore - ad inizio della prossima settimana, in giunta presenteremo un piano per la riorganizzazione del personale che dovrebbe permettere a tutti gli uffici di operare nella maniera più produttiva anche in previsione dei possibili pensionamenti collegati a quota cento che si potrebbero verificare».