08:23:08 CASAPESENNA. Sindaco De Rosa, le comunali per lei questa volta sono in discesa: non ha un avversario, quindi il secondo mandato si può considerare cosa fatta...

«Non è assolutamente così. Quella che lei fa è una semplificazione che potrebbe essere pericolosissima per la città di Casapesenna. Oggi abbiamo un rivale molto più temibile di qualsiasi avversario politico: il quorum. Se a Casapesenna non vota il 50 più uno per cento degli aventi diritto, il nostro Comune sarà commissariato. La legge non fa sconti e, quindi, i cittadini devono recarsi alle urne se non vogliono un nuovo commissariamento. Inutile dire che, per Casapesenna, sarebbe una iattura enorme perché arresterebbe quel processo di rinascita e di crescita che, in questi cinque anni siamo riusciti a costruire».

 

Non le sembra un’esagerazione, alla fine che differenza ci potrebbe mai essere tra un sindaco e un commissario sul piano amministrativo? Perché la città ne dovrebbe risentire così tanto?

«Un conto è amministrare e un conto è gestire. Un sindaco amministra, pianifica, si confronta con la città e cerca di adottare le soluzioni migliori per coniugare il rispetto della legge con le esigenze della popolazione. Un commissario applica in maniera asettica le regole, anche se queste possono essere dannose per la collettività, senza pensare se ci possono essere percorsi alternativi, sempre nel rispetto della legge, ma che non colpiscono i cittadini».

 

Ci faccia qualche esempio?

«Il primo atto del commissario sarà sicuramente quello di procedere con gli abbattimenti di quegli alloggi che sono stati costruiti in maniera fuorilegge. La norma dice che vanno abbattuti e lui, in maniera asettica, procederà con le ruspe... Come amministrazione, invece, abbiamo avviato un’interlocuzione con la procura per individuare il percorso più corretto che porti quegli stabili a rientrare nelle regole, ma che, nel contempo, non privi i cittadini del loro diritto alla casa. Non si tratta di speculazioni edilizie e di cementificazioni selvagge: sono prime case, rappresentano i sacrifici di genitori che hanno voluto realizzare un alloggio per i propri figli. Sono state costruite in un periodo storico molto particolare per Casapesenna. Li potremmo definire abusi di necessità che, certamente, vanno normati, ma che, altrettanto certamente, non vanno abbattuti. Alla stessa maniera, Casapesenna, con un commissario rischia di non vedere approvato il proprio Puc, che tutta la comunità attende, addirittura da diciotto anni... In questo caso, addirittura, potremmo assistere ad un commissariamento nel commissariamento, un rischio che, ovviamente, nell’interesse di tutti deve essere scongiurato».

 

Perché “commissariamento nel commissariamento“?

«Se non si procederà a completare le procedure entro i termini di legge, la Regione Campania, a fine anno nominerà un commissario per l’approvazione del Puc. Arriverebbe un tecnico di fuori, che non conosce il paese, che andrebbe ad applicare delle regole senza preoccuparsi di un’idea di sviluppo per la nostra Casapesenna... ».

 

Ma lei, che idea di sviluppo ha?

«Casapesenna deve essere dotata di servizi, di infrastrutture, di una nuova impiantistica sportiva con la piscina comunale, le piste ciclabili, i lavori allo stadio. Abbiamo pronti progetti per il miglioramento della viabilità con la realizzazione di nuovi parcheggi all’esterno dell’Istituto comprensivo, in piazza Petrillo lato via Fabozzi, con la rotatoria in piazza Petrillo, giusto per fare qualche esempio... ».