MADDALONI. Sindaco De Filippo, dopo l’approvazione del bilancio, ci sono state diverse polemiche arrivate dai banchi dell’opposizione. Se le aspettava?

«Certamente no, anche perché io non sto facendo né più né meno che quello che ho detto in campagna elettorale. Non ho promesso che avrei portato il mare a Maddaloni, ma ho detto che la nostra sarebbe stata un’amministrazione di sacrifici. Per avviare il processo di normalizzazione al quale ambiamo, c’è bisogno di tempo, e anche questo abbiamo detto. Riuscire a cambiare la città in otto mesi, avrebbe significato disporre della bacchetta magica che, purtroppo non abbiamo noi e non ha nessun altro... Anche perché c’è da dire che ci andiamo a scontrare con delle situazione ferme da anni che, comunque, siamo riusciti a rimettere in moto».

Ci spieghi meglio.

«Con l’approvazione del bilancio, a Maddaloni finalmente potranno riprendere le gare per la manutenzione. Fa sorridere quando qualcuno critica questa operazione... Sono otto anni che a Maddaloni non si fanno gare per la manutenzione. Per essere estremamente chiari, da otto anni a Maddaloni non si fanno interventi che, in qualsiasi altro comune rappresentano la normalità, il quotidiano. Essere riusciti a rimettere in moto questo meccanismo è una grande vittoria per la città. Otto anni sono un’enormità, sono la cifra delle grandi difficoltà che un comune come il nostro vive. Di fronte a situazioni del genere, che si ritrovano più o meno, in tutti i settori, appare evidente come il processo di normalizzazione sia un’operazione lunga da realizzarsi, ma, allo stesso tempo, si capisce come in soli otto mesi siamo riusciti a far fare a Maddaloni enormi passi in avanti. Il mio è un osservatorio privilegiato che mi consente di avere il reale quadro della situazione. Per questo non capisco alcuni comportamenti».

Il vecchio Comune.

«E’ lo specchio della Maddaloni che abbiamo trovato quando ci siamo insediati. In quel caso, non solo ci siamo dovuti preoccupare solo di capire quali fossero le condizioni dell’opera, ma, anche di capire quali fossero i contenziosi in atto e a che punto erano... La struttura, comunque, non rimarrà abbandonata a se stessa, così come è successo in questi anni, ma faremo in modo di restituirla alla città con l’avvio finalmente dei lavori».

Qual è stata la difficoltà maggiore che ha riscontrato da quando si è insediato come sindaco?

«Certamente la burocrazia. Molte procedure vengono rallentate per i tempi della burocrazia che, certamente, non aiutano il lavoro di un sindaco. Penso alla gara dei parcheggi che è ferma da oltre cinque mesi alla stazione unica appaltante e che non parte... Sto, infatti, pensando di rivolgermi all’Asmell per le gare, dal momento che i tempi della stazione unica appaltante sono troppo lunghi per una città che si trova nello stato in cui è Maddaloni».

Un impegno che si sente di prendere per la periferia?

«Il mio impegno è sempre lo stesso per tutta la città: riportare Maddaloni a vivere una condizione di normalità. Detto questo, una novità importante per via Cancello potrebbe essere la costruzione di una nuova scuola. Ci stiamo lavorando. Abbiamo ricevuto un’offerta che stiamo valutando per lo stabile della scuola vecchia e, nel contempo, stiamo ragionando con il ministero per accedere ai fondi dell’energizzazione. Le due somme ci permetterebbero di costruire un edificio ex novo. Per quello che riguarda le scuole, comunque, c’è un’altra buona notizia: dal prossimo anno riaprirà la scuola San Domenico rimasta chiusa per troppo tempo».

Garantire strutture adeguate per l’istruzione dei ragazzi è certamente un compito fondamentale di un’amministrazione pubblica...

«Il nostro obiettivo è quello di portare in città anche una facoltà universitaria. Abbiamo avviato un’interlocuzione con il rettore per fare in modo che anche a Maddaloni ci possa essere la sede di una facoltà».