14:44:14 Alla vigilia del lungo ponte pasquale al Convitto Nazionale Giordano Bruno di Maddaloni è arrivato mr Cervello. Le scuole annesse hanno, infatti, aderito al progetto Brain week 2019.
I ragazzi delle classi quarte del Liceo Classico e Classico Europeo ed i bambini delle classi terze della scuola primaria sono stati coinvolti ieri in attività tese a spiegare loro il funzionamento dell’organo più complesso e affascinante del corpo umano.
Gli psicologi Pasquale Borriello, Marina Scappaticci e Marcella Marra hanno in particolare invitato gli studenti a riflettere su empatia, affettività ed intimità, alfabetizzazione emotiva.
Ad un laboratorio specifico sull’empatia, se n’è affiancato uno sull’amore. Vi mai capitato di innamorarvi? Cosa succede e come cambia il vostro modo di vedere le cose? Questi i quesiti da cui sono partiti gli esperti per ragionare con ragazzi e bambini intorno alla più potente forza dell’universo. Hanno mostrato come i comportamenti legati all’innamoramento, la sensazione che il tempo passato insieme non basti mai, i messaggi, le chiamate infinite, l’umore che assume la forma di una montagna russa, per cui si prova un’euforia smisurata quando le cose vanno bene e ci si sente ricambiati, ma anche una terribile sofferenza quando qualcosa va male, sono fenomeni specifici che si sono sviluppati biologicamente per scopi evoluzionistici e che le ricerche nel campo dell’antropologia e delle neuroscienze hanno fatto chiarezza su questi meccanismi.
Che cosa succede nel nostro cervello quando ci innamoriamo, quando soffriamo per amore, e quando ci leghiamo ad una persona per lungo tempo? Partendo dalla biologia e dall’evoluzione, i medici specialisti che hanno interagito con gli allievi a diversi livelli a seconda dell’ordine di scuola hanno indicato cosa succede nel cervello delle persone quando niente sembra avere senso al di fuori della storia d’amore che stanno vivendo, quando sono innamorati, ma anche quando non riescono proprio a dimenticare una storia finita male.
In particolare ai ragazzi del Liceo è stato spiegato che per le cellule neurali l’amore è un pò come una droga, crea dipendenza e per molti versi si manifesta come tale.
Ai bambini della primaria, invece, la dottoressa Scappaticci ha proposto, attraverso attività ludiche, un laboratorio sulle emozioni, il cui obiettivo era quello di aumentare la consapevolezza ed il riconoscimento dei propri stati interiori per conoscere l’abilità di autocontrollo (regolare le proprie
emozioni per fronteggiare ogni situazione).
L’8 maggio toccherà alle classi seconde della scuola media di primo grado annessa al Convitto.
