Roger Federer, dopo l’ultimo successo al torneo ATP di Dubai, è entrato ancor di più nella storia del tennis. Sono 100 i tornei conquistati dallo svizzero in carriera tra i professionisti e, ad oggi, è il secondo tennista della storia a raggiungere la tripla cifra:

prima di lui c’era riuscito solo un certo James Scott Connors, detto Jimmy che, come il campione svizzero, a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 90 riuscì a ritagliarsi uno spazio nella leggenda di questo magnifico sport, portandosi a casa ben 109 titoli. Inutile dire che King Roger non ha nessuna intenzione di fermarsi a 100 trofei e che è già pronto a dare battaglia per la conquista del titolo 101. Trofeo n. 101 che gli è sfuggito ad Indian Wells, dove è stato sconfitto in finale dal temibile austriaco Thiem, ma che cercherà di conquistare sin dalle prossime apparizioni, sia nei Master che negli Open.

Un posto nella leggenda


Sin dalle sue prime apparizioni sul circuito, Roger Federer aveva fatto capire di non essere un tennista come gli altri. Nei primi anni di carriera, tuttavia, il suo talento cristallino era stato un po’ oscurato da alcuni atteggiamenti sopra le righe che, soprattutto nelle prime apparizioni, ne avevano condizionato il rendimento e, di conseguenza, i risultati.

Poi, d’improvviso, Federer ha compreso che, per vincere in uno sport iper-competitivo come il tennis, il solo talento donato da Madre Natura non basta e che, anzi, la tenuta psicologica è uno degli fattori fondamentali per raggiungere il successo. Proprio la sua calma, la sua lucidità anche nei momenti più difficili, la sua intelligenza tennistica superiore, unite alla sua classe fuori dal comune, sono state l’arma in più dello svizzero in questi, ormai, 15 anni di carriera. Nonostante negli ultimi tempi, come ovvio che sia dati i suoi 38 anni, sia stato costretto a saltare numerosi tornei del circuito al fine di programmare al meglio la stagione e di curare le sue apparizioni nei tornei più importanti, Federer non smette di incantare e di affascinare gli appassionati di tutto il mondo.

I suoi duelli con Nadal e con Djokovic sono già entrati di diritto nella storia di questo magnifico sport: i “tre tenori” del tennis mondiale hanno letteralmente monopolizzato un’era tennistica, respingendo gli assalti che nel corso degli anni le nuove leve hanno cercato di portare al loro regno e portandosi a casa ben 52 Slam dei 63 a disposizione. Numeri sensazionali che, però, ben ci fanno comprendere quale e quanto grande sia stata la nostra fortuna nell’assistere alle epiche battaglie di questi tre autentici fenomeni. Non è un caso, pertanto, che al 26 di marzo, secondo le scommesse sul tennis, Roger Federer, a quota 5,00 sia ancora tra i favoriti assoluti per la vittoria al prossimo Roland Garros, proprio alle spalle di Novak Djokovic a quota 3,00 e di Rafael Nadal a quota 1,80. I tre promettono di dare spettacolo anche in questa stagione e da appassionati di questo magnifico sport non possiamo fare altro che goderci lo spettacolo che questi tre campioni dello sport mondiale cercheranno di mettere in campo.

Un’icona dello sport mondiale


A Roger Federer, soprannominato non a caso “King Roger”, va riconosciuto l’indiscusso merito di essere riuscito a farsi amare da tutti gli sportivi, non solo dagli appassionati di tennis. Lo svizzero, in questi anni di straordinaria carriera, ha saputo farsi amare da tutti, grandi e bambini, grazie al suo atteggiamento sempre positivo in campo ed alla sua classe dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Federer è un personaggio positivo dello sport mondiale ed è, forse, l’unico campione in circolazione che può vantare di non avere “haters”.

Il suo atteggiamento sempre aperto, la sua simpatia, la sua eleganza e la sua educazione hanno fatto sì che Roger non prendesse mai parte alle dinamiche che invece hanno caratterizzato le carriere dei suoi colleghi di altri sport. Valentino Rossi, ad esempio, o lo si ama o lo si odia e, anche dai commenti sui social, si percepisce fin da subito come anche lui vanti la sua buona dose di “detrattori”. Lo stesso è avvenuto nel basket con LeBron James, uno dei cestisti più forti e dominanti della storia e della sua epoca, che, però, troppo spesso è stato criticato, e viene criticato tutt’oggi, per alcuni atteggiamenti e per alcune scelte che ha compiuto durante la carriera.

Nel calcio, invece, è stata la rivalità tra Messi e Ronaldo a monopolizzare la discussione, portando i fan dell’argentino e del portoghese a darsi battaglia senza esclusione di colpi. Federer, invece, forse anche grazie alla cultura sportiva degli appassionati di tennis, decisamente differente rispetto a quella degli altri sport, caratterizzata troppo spesso da “dinamiche da stadio”, è sempre stato guardato con estremo rispetto ed ammirazione, sia dalla critica che dai i tifosi. Il merito di questo trattamento "privilegiato", in ogni caso, è solo ed esclusivamente attribuibile allo svizzero che, in un mondo fatto di “personaggi” più attenti all’apparire che all’essere, sin dai suoi esordi raccontati da La Repubblica, ha sempre preferito far parlare i fatti, mostrando la strada da percorrere ad intere generazione di tennisti. Insieme a Rafael Nadal e Novak Djokovic, Roger ha saputo incarnare al meglio lo spirito sportivo, fatto di competizione, classe e rispetto dell’avversario.


Che si sia appassionati di tennis o dello sport in generale risulta estremamente difficile, se non impossibile, non amare ed ammirare un campione come Roger Federer. Gli anni passano per tutti, inevitabilmente anche per lo svizzero, ma la speranza è che Re Roger, insieme ai suoi amici/rivali Nadal e Djokovic, possa continuare a dare spettacolo per ancora molti anni.