14:26:26 Da qualche settimana sta spopolando su tutti i principali social network la “10 years Challenge”, vale a dire la sfida a postare foto che dimostrino i segni del tempo a cui nessuno di noi è stato certamente immune negli ultimi dieci anni. Rimane ignoto il motivo per cui sia partita una simile “sfida”, tra l'altro impropriamente definita tale poiché non è certamente una vera e propria competizione né tanto meno è previsto un vincitore.

Sta di fatto, al dì là delle ragioni e della significazione, che tantissimi hanno aderito all'iniziativa al punto tale che in poche ore è diventata una vera mania (come del resto tutto ciò che nasce dai social). Non parliamo soltanto di persone “comuni", ma anche di personaggi del mondo dello spettacolo, attori e presentatori del panorama nazionale ed internazionale, stelle dello sport e persino esponenti della politica. Insomma, proprio nessuno, o quasi, pare abbia resistito alla tentazione di condividere con il pubblico virtuale come sia cambiato in questi 10 anni.

La cosa curiosa e che forse non molti sanno è che l'idea ha stuzzicato anche Greenpeace, l’ Organizzazione non governativa, ambientalista e pacifista che conta ad oggi 41 sedi in tutto il Mondo e che dalla sua fondazione, avvenuta a Vancouver nel ’71, si è sempre occupata di temi quali il riscaldamento globale, l'interruzione dei test nucleari, fonti rinnovabili di energia ed ingegneria genetica, per citarne alcuni.

Ebbene anche la ONG “Greenpeace International” ha accettato la sfida lanciata sui social, ovviamente con uno scopo specifico e l'esito della “Challenge” stavolta mette Tutti KO.

Le foto pubblicate sul profilo Instagram ufficiale dall'Organizzazione dimostrano come sia cambiata la Terra negli ultimi anni e “i prima e i dopo" sono a dir poco spaventosi. Al grido d'allarme lanciato dal nostro pianeta, abbiamo opposto per anni un sordo orecchio e le visibili conseguenze lasciano senza parole. Ai bisogni capitalistici e alle logiche di interessi particolari, l'Uomo poteva scegliere di preservare il proprio pianeta e difendere la propria vita sulla Terra; lascia invece alle generazioni future un ambiente impoverito, malato, violentato (come si può vedere dalle immagini) e una serie infinite di colpe che pesano come una spada di Damocle. Tornare indietro è pressappoco impossibile ma limitare i danni, per quanto sia pensabile, è un dovere; questa la sfida rilanciata da Greenpeace.

I danni procurati e perpetrati contro il nostro Ecosistema inevitabilmente si ripercuoteranno, sia pure in misure e in maniere differenti e che non ci è dato sapere nello specifico, su ognuno di noi. Già si avvertono i primi segni di un inesorabile cambiamento in atto e le statistiche non fanno sperare in meglio per il futuro. Osservare, attraverso delle fotografie postate su un social network, ciò che l'Essere Umano sia stato capace di fare, anzi di disfare, con scelte egoistiche ed errate in poche decine di anni, deve far fermare tutti a riflettere e a prendere coscienza della strada che stiamo intenzionalmente percorrendo e ad accettare la sfida, sia pure non facile a questo punto, di invertire la rotta per il bene di tutti.

Fiorella Tagliafierro.