11:53:22 MARCIANISE. La visita del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti di inizio settimana ha sancito il rientro in pompa magna nel Partito democratico di uno dei suoi protagonisti degli ultimi anni, l’avvocato Dario Abbate, consigliere comunale a Marcianise e già coordinatore provinciale del Pd.

«Per me il rientro nel partito ha significato un riappropriarmi della mia dignità e, soprattutto, dello mio spazio politico - ha sottolineato Abbate - l’espulsione sul piano personale ha rappresentato una mortificazione, dal momento che io sono del Partito democratico perché credo nei suoi valori e non lo sfrutto per mero interesse di comodo o per un semplice posizionamento. Questa è sempre stata la mia parte politica».

Quello di Dario Abbate è un rientro nel partito a tutti gli effetti con tanto di tessera anche se non nel circolo di Marcianise. «Mi sono tesserato online al partito di Roma per una questione di opportunità vista la situazione che c’è a Marcianise dove una parte del partito sostiene il sindaco e l’altra lo avversa - ha spiegato ancora Abbate che chiarisce subito anche la sua posizione rispetto alla città - a me interessava rientrare nel partito perché volevo poter portare avanti i valori nei quali credo.

Rispetto al passato, comunque, le cose sono cambiate.

Non metterò più la politica al primo posto rispetto anche alla professione.

Non cambia però la mia opposizione all’amministrazione guidata da Antonello Velardi che ha sfruttato il Pd come un’occasione per candidarsi e vincere, ma che, certamente, non rappresenta un sindaco del Partito democratico o vicino al nostro progetto».

Abbate non va per il sottile e chiarisce questa sua affermazione rincarando la dose.

«Il comportamento del sindaco, con le ultime uscite pubbliche, mostrano una sua ostilità a quello che è il Partito democratico al quale, del resto, ha dichiarato di non appartenere - ha sottolineato il primo cittadino - il post sul furto di rame di qualche giorno fa sostanzia, addirittura, quelle voci che lo vedono vicino alla Lega di Matteo Salvini.

Non può assolutamente dire un sindaco del Partito democratico che a rubare il rame sono stati i rumani... ». L’ex coordinatore provinciale parla anche dell’atteggiamento che ha riscontrato nei suoi riguardi in questa fase di “limbo” che è stato costretto a vivere.

«C’è stata grande solidarietà da parte di tantissime persone che hanno riconosciuto il mio impegno e la mia storia nel Partito democratico - ha sottolineato Abbate - mi sarei aspettato che lo stesso Franco Mirabelli mi avesse chiesto scusa ammettendo l’errore fatto con me e con tutto un gruppo che chiedeva solo che fossero rispettate le regole invece di puntare su chi ha utilizzato il Partito democratico solo con un mezzo per conquistare il successo personale.

Il tempo è stato galantuomo e ha ristabilito la verità delle cose».

L’avvocato Abbate si sofferma poi sulla figura di Nicola Zingaretti e su quello che può dare al Partito democratico.

«Zingaretti ha chiesto al Partito di scusarsi con gli italiani e di ammettere i propri errori - ha detto - solo attraverso questo tipo di comportamento sarà possibile recuperare il terreno perduto e riaffermare quel ruolo che il Pd deve avere nel governo del Paese».