CASERTA. Benedetto Arricale, segretario generale Filmcams Cgil Caserta, sconcertato per lo stato di agitazione in cui versano i 112 addetti alle pulizie dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, in seguito alla delibera numero 222 a firma dei commissari che nell’indire una gara per il servizio di pulizie, minaccia la riduzione delle ore di lavoro, ha dichiarato: «Siamo estremamente preoccupati da questa vicenda che se risponde al vero conferma il sospetto che si voglia risparmiare attraverso la riduzione dell’orario di lavoro e con la conseguente decurtazione della retribuzione.

Tale mossa mette innanzitutto in secondo piano la dignità dei lavoratori. Non è certamente questo il sistema per eliminare gli sprechi della sanità e quindi se la Prefettura non istituisce un tavolo istituzionale che possa chiarire la vicenda e fare il punto della situazione, ci batteremo fino ad indire lo sciopero degli operatori». Le organizzazioni sindacali, Uil trasporti, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Ugl, unite, hanno aperto, quindi, lo stato di agitazione di tutto il personale espletante il servizio di pulizie presso l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, con conseguente proclamazione di sciopero se non sarà espletata la prevista procedura di raffreddamento, presso la competente Prefettura di Caserta. Le motivazioni alla base dello stato di agitazione sono da ricercarsi nella delibera numero 222, a firma dei commissari, del 10 agosto scorso, apparsa sul sito ufficiale dell’azienda ospedaliera in oggetto. Tale delibera darebbe mandato alla stazione unica appaltante di procedere all’indizione di una gara per il servizio di pulizie presso l’azienda ospedaliera, della durata di un anno e/o fino all’affidamento della gara esperita da Consip. Dalla lettura del bando di gara si evince che il prezzo a base d’asta è di 2.722443,38 euro l’anno e si aggiudicherà con il massimo ribasso. Si consideri che il solo costo del personale annuo è di 3.025635,12 euro e che attualmente è gestita con un canone annuo di 4.886666,67 euro. Il forte taglio previsto è pari a circa il 10%: taglio che in questi casi colpirebbe esclusivamente i livelli occupazionali e reddituali della forza lavoro. Tale minaccia sta creando forte malumore e preoccupazioni fra i lavoratori, che potrebbero sfociare in azioni spontanee e incontrollate degli stessi. C’è da sottolineare che il taglio ipotizzato non garantirebbe l’utenza e gli operatori del presidio ospedaliero per l’abbassamento dello standard qualitativo in merito all’igiene e la sicurezza. Le organizzazioni sindacali sottolineano che pur avendo inviato numerose richieste di incontro ai commissari, non hanno avuto risposta, pertanto a difesa dei diritti dei lavoratori si trovano costretti ad aprire lo stato di agitazione e a minacciare ulteriori azioni di lotta.