CASERTA. Ha riscosso un enorme successo la conferenza stampa per la presentazione del programma del Leucianae Festival edizione 2015.
Alla presentazione del programma oltre ai vice commissari comunali, erano presenti il direttore artistico Enzo Avitabile, il responsabile della mostra di arte contemporanea “Il collasso dell’utopia” Enzo Battarra e il responsabile della rassegna di film etnografici “L'altro sguardo” Augusto Ferraiuolo. Il primo a prendere la parola per i ringraziamenti è stato il vice commissario Nicolò Cammarano, che ha portato i saluti istituzionali, e ha sottolineato il ruolo fondamentale della Regione Campania, che rappresenta il portafoglio nell’organizzazione dell’evento. “Questa manifestazione è una scommessa per la città – ha esordito Cammarano – tutto ciò che viene investito in cultura non va mai perso, e non bisogna dimenticarsi che la manifestazione all’interno del Belvedere rappresenta soprattutto una spinta al motore del turismo”. Il commissario ha poi passato la parola al direttore artistico Avitabile, il quale ha parlato di “massificazione felice” quale leitmotiv dell’intera manifestazione. “Il Belvedere è un luogo sacro e quando parlo di sacro non intendo spirituale, di solito quando si investe in questi luoghi sacri si rischia di creare eventi che diventino di nicchia. Bisogna renderle il Belvedere il luogo di tutti, da questo deriva anche la scelta della musica in quanto l’obbiettivo non è di scegliere il pubblico ma di essere scelti da esso”. L‘artista ha poi fatto una carrellata veloce di presentazione dei vari artisti, partendo da Edoardo Bennato che aprirà la manifestazione domenica 30 agosto e che viene definito da Avitabile come uno dei cantautori più autorevoli del nostro territorio. Bennato proporrà un repertorio che partirà dalle origini fino ad arrivare ad attuali pezzi inediti. Il 31 agosto Uto Ughi si occuperà invece di presentare la parte di musica “classica perché come ha sottolineato il maestro, all’interno del festival verranno toccate tutte le varie forme della musica. Unica data italiana il 1 settembre per Bob Geldof, toccante il tema dello spettacolo di Gedolf che sarà quella della “contaminazione felice” da parte di chi arriva nelle nostre terre. Avitabile ha parlato di contaminazione come contrario di colonizzazione. Seguirà il 2 settembre Giovanni Lindo Ferretti, definito da Avitabile genio della parola e del suono, per la prima volta a Caserta. Mentre il 3 settembre il maestro Avitabile insieme a Pippo Delbono presenterà uno spettacolo dove i temi delle canzoni si intrecceranno in un miscuglio di musica e parole. A chiudere ”La manifestazione il 4 settembre lo spettacolo di due grandissimi chitarristi nostrani Pietro Condorelli e Fausto Mesolella che il direttore Avitabile ha definito “strings to the world” letteralmente plettri verso il mondo ovvero la musica del nostro territorio che si affaccia sul panorama mondiale. Ha tal proposito Pietro Condorelli è intervenuto “bisogna riportare il jazz a quello che era inizialmente, ovvero la musica del popolo, la nostra è una proposta difforme dall’attuale jazz che rischia di diventare eccessivamente autocelebrativo, nel progetto “jazz ideas and songs, infatti, il pubblico segue quello che succede sul palco”.
A chiudere la conferenza sono intervenuti Battarra e Ferraiuolo con la presentazione dei loro progetti. Entrambi gli eventi verranno svolti in contemporanea con il festival. All’interno della mostra saranno presenti opere di Crescenzo del Vecchio, che vanta ben 16 opere ispirate alle cave casertane, Lello Lopez di Pozzuoli che nei suoi quadri rappresenta la disgregazione del mondo industriale e Michele Albanese che fondendo arte e architettura e ha creato una scultura annodata con il filo di san Leucio. Il titolo della mostra “ il collasso dell’utopia si riferisce al crollo di quella che era la Ferdinandopoli, citta di grande splendore ed emancipazione culturale, - ha spiegato Battarra - questa mostra vuole dimostrare che dopo il collasso dell’utopia ci può essere la ripresa”.
Orgoglioso per la presentazione della sua mostra di film etnografici anche Augusto Ferraiuolo. “Per la prima volta una mostra ed una rassegna cinematografica diventano parte integrante di un evento, e la rassegna risponde perfettamente alle caratteristiche e ai temi del festival”.
Rosa Orlando
