SAN PRISCO. ‘Avviso 3 ottobre 2016. La derattizzazione è stata regolarmente eseguita, però in data odierna, vista la presenza di quantità minime di ulteriori escrementi di topo, la scuola resterà chiusa in attesa di prossime disposizioni’.

E’ questo il messaggio affisso questa mattina davanti al cancello d’ingresso della scuola materna di via Pontesano a San Prisco. Dunque, nonostante l’opera di sanificazione dei locali avvenuta nella giornata di sabato, il plesso non è ancora agibile e resterà chiuso fino a data da destinarsi. Alquanto infastiditi i genitori degli oltre 200 bambini che frequentano l’istituto per quanto sta succedendo in questi giorni.

Sull’argomento, interviene il capogruppo di ‘Noi valori’ Domenico Carrillo, che questa mattina si trovava in via Pontesano. «Vista la presenza di nuovi escrementi nelle aule – ha affermato il consigliere comunale – evidentemente il problema, purtroppo, è più serio del previsto; all’interno della struttura, di sicuro, ci sarà una tana di topi. Occorrerà prendere urgenti provvedimenti per risolvere la questione. Proprio per questo motivo, durante il consiglio comunale di venerdì sera, volevamo intervenire sull’argomento. Volevamo invitare il sindaco a non riaprire la scuola già oggi, ma effettuare una ispezione per verificare l’effettiva sanificazione dei locali e solo successivamente far riprendere le lezioni. Infatti, può capitare, come successo a San Prisco, che l’operazione di derattizzazione non basti per debellare il problema. Purtroppo, la maggioranza non ci ha dato la possibilità di intervenire in aula. Adesso, occorre agire in fretta e cercare di fare qualcosa di utile per i nostri piccoli studenti. Nel programma elettorale dell’attuale amministrazione si parlava di ‘Città a misura di bambini’; anche questo slogan è rimasto solamente uno spot elettorale. E’ triste constatare la totale assenza dei rappresentanti della maggioranza dinanzi ad un problema serio. Sono assolutamente latitanti e dimostrano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di essere assolutamente inidonei a governare San Prisco».