CASERTA. E’ la gestione dei rifiuti, il filo rosso che lega le principali inchieste che negli ultimi quindici anni hanno decapitato gruppi dirigenti e di potere che operavano in provincia di Caserta.

L’ultima in ordine di tempo, è quella che ha coinvolto il presidente della Provincia Angelo Di Costanzo, il sindaclo di Piedimonte Enzo Cappello e l’ex primo cittadino di Casagiove Elpidio Russo, ma sono tanti i personaggi scomparsi dalla scena politica perché spazzati via dalle inchieste sui rifiuti. Basti pensare all’ex sindaco di Maddaloni Rosa De Lucia, giovane ingegnere in carriera, già segretaria provinciale di Forza Italia per la quale si prospettava una carriera brillante e che, invece, addirittura, si è vista respingere una richiesta di patteggiamento di tre anni e mezzo. Prima di lei tanti protagonisti della vita politica di Terra di lavoro sono stati azzerati dalle indagini dei magistrati perché coinvolti in scandali più o meno importanti legati agli appalti rifiuti. E’ il caso di Andrea Lettieri, ex sindaco di Gricignano d’Aversa, più volte consigliere provinciale, assessore provinciale ai lavori pubblici, uomo forte della Margherita che è stato spazzato via dallo scandalo Gmc. Destino analogo sul piano politico, è toccato all’ex sindaco di San Cipriano d’Aversa Enrico Martinelli, pure lui più volte consigliere provinciale, uomo di punta di Forza Italia ai tempi in cui il partito vinceva ovunque, coinvolto nello scandalo della multiservizi di Gricignano che vedeva come parte privata i fratelli Orsi, imprenditori che sono stati i protagonisti anche di un’altra grande inchiesta che ha “mietuto” diverse vittime eccellenti come quella dell’Eco4. Probabilmente l’inchiesta Eco4/Ce4 è la più importante tra quelle che sono state aperte dalla magistratura, dal momento che coinvolge politici, imprenditori e criminalità organizzata disegnando uno scenario foschissimo di commistioni tra questi mondi, anche se c’è da dire che il procedimento non è ancora chiuso. Ugo Alfredo Conte, sindaco di Mondragone, esponente di Forza Italia e nipote di uno dei leader liberali sul piano nazionale è uscito di scena dopo gli arresti sul consorzio che gestiva il ciclo dei rifiuti nei comuni del litorale domitio. Stesso destino è toccato al presidente del consorzio Giuseppe Valente, pure lui esponente di Forza Italia che ha visto chiudere la sua carriera politica dopo l’inchiesta sul Ce4. Sul registro degli indagati nel fascicolo Eco4, c’è anche l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, per il quale, comunque, il ragionamento è sicuramente più ampio vista la complessità della posizione giudiziaria. L’essere indagato nell’ambito del processo Eco4, anche se a suo carico non c’è mai stata alcuna misura restrittiva, è stata la causa principale della non ricandidatura al Parlamento di Mario Landolfi, ex ministro per le telecomunicazioni, ex segretario della commissione di vigilanza della Rai, ex coordinatore regionale di Alleanza nazionale ed ex vicecoordinatore del Pdl. Landolfi si è defilato dalla scena politica, chiarendo di volta in volta le accuse a suo carico, e preparandosi, probabilmente per un ritorno in grande stile nell’immediato futuro. Nelle maglie di un’inchiesta sui rifiuti si è ritrovato anche l’ex sindaco di Villa Literno ed ex consigliere regionale Enrico Fabozzi che, nella sua lunga carriera politica, ha ricoperto anche il ruolo di presidente del consorzio unico di bacino. Nella doppia veste di politico ed imprenditore, è stato travolto dalle inchieste sui rifiuti anche Nicola Ferraro, coordinatore dell’Udeur ai tempi in cui il partito di Clemente Mastella era determinante per il governo, e consigliere regionale. Tornando a fatti recentissimi, a stroncare la carriera del consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere Alfonso Salzillo. Un altro imprenditore-politico è il marcianisano Angelo Grillo oggi finito addirittura al 41bis per le sue presunte attività illecite. Grillo è stato consigliere comunale e candidato al parlamento europeo con la Lega Nord.