CASERTA. C’era o no Vincenzo Mongillo nell’abitazione di Umberto Zampella nel momento in cui il fratello Marco è stato ucciso con un colpo alla fronte da Antonio Zampella nel tragico gioco che si è consumato al rione Santa Rosalia in via Cappuccini lo scorso 8 luglio? Questo è uno di quei dettagli che gli inquirenti dovranno stabilire nell’ambito delle articolate indagini in corso tese a stabilire gli ultimi momenti di vita del giovane pizzaiolo ammazzato a soli 20 anni. Secondo quanto riferito dai fratelli Zampella, Vincenzo Mongillo era in casa nel momento in cui è stato esploso il colpo fatale, versione che non collima con quella fornita dal fratello della vittima. Dettagli, sbavature, gli inquirenti stanno raccogliendo tutti gli indizi per cercare di stabilire con esattezza cosa sia successo in qull’appartamento del rione Santa Rosalia.

Intanto, la difesa di Antonio Zampella, colui che ha premuto il grilletto e ha ucciso l’amico, ha rinunciato al riesame e alla possibilità di chiedere la scarcerazione.