CASERTA. C’è la presidenza del consiglio comunale tra le cariche più ambite della nuova maggioranza guidata dal sindaco Carlo Marino. Sono in tanti a contendersi il ruolo di metronomo dell’assemblea cittadina con il primo cittadino che dovrà riuscire a far sintesi sul nome che più affascia in questo momento.

Se è vero, infatti, che la presidenza del consiglio è un incarico elettivo, è anche vero che, in questo momento, andare ad una conta potrebbe essere una scelta poco felice perché si potrebbe andare a rompere quell’equilibrio che vede la turbolenta maggioranza comunque riconoscersi in Carlo Marino. Nessuno vuole la controprova e, per questo, le diplomazie sono al lavoro per chiudere anche questa questione in vista del consiglio comunale di martedì, il primo dell’era Marino. A puntare deciso alla presidenza del consiglio c’è Emiliano Casale di Centro democratico che può contare sull’appoggio deciso del suo partito e del coordinatore cittadino Pasquale Corvino che vede in questa casella iil giusto riconoscimento per il risultato raccolto da Cd nella tornata di giugno. Le ambizioni di Casale e di Centro democratico vanno a cozzare con quelle del Partito democratico dove, addirittura, sono due gli uomini che guardano con interesse alla presidenza del consiglio. Lavorano alla conquista di questo incarico, infatti, sia Michele De Florio che Andrea Boccagna. Le aspettative per questo incarico, però, non si esauriscono a queste tre persone, dal momento che, anche altre forze della maggioranza, in maniera più o meno determinata, stanno sondando il campo per capire se ci sono gli spazi per assestare il colpo. Tra i più attenti, da questo punto di vista, è sicuramente Lorenzo Gentile di Area popolare che si sta guardando attorno per verificare se ci possono essere aderenze intorno al suo nome. Operazione che sta facendo anche la consigliera di Terra libera Liliana Trovato alla quale pure non dispiacerebbe occupare l’incarico di presidente del consiglio. Altro nome caldo, in questa direzione, è quello dell’esponente dei Democratici per Caserta e consigliere provinciale Filippo Mazzarella. Pure lui gradirebbe tale visibilità. Nella scelta finale, comunque, peseranno anche i nuovi assetti che si stanno venendo a creare all’interno del consiglio comunale con i gruppi di maggioranza che potrebbero assumere fisionomie differenti rispetto alle liste elettorali. In primo luogo, ma questa non è una novità, dal momento che la rottura si è consumata già in campagna elettorale, c’è la fuoriuscita di Donato Tenga, da Democratici per Caserta per la spaccatura che si è avuta con il consigliere regionale e ispiratore della civica Alfonso Piscitelli. Un fulmine a ciel sereno, invece, si possono definire, invece le decisioni di Gianni Megna e di Dora Esposito di lasciare rispettivamente Terra libera e Centro democratico. Se il primo andrà ad aderire al Partito democratico, permettendo al Pd di costruire un gruppo di ben sei consiglieri, la seconda potrebbe costituire un nuovo gruppo indipendente proprio con Tenga e Domenico Guida che, nel frattempo, pare intenzionato a non dichiararsi di Energie casertane.