MARCIANISE. Il sindaco di Marcianise Antonello Velardi fa una disamina dettagliata della vicenda Guerriero a ventiquattro ore dalla scarcerazione del consigliere Pd e sottolinea come l’inchiesta sia stata strumentalizzata contro di lui. Il giornalista usa la sua pagina Facebook per fare questa riflessione.
Ecco il suo lunghissimo post:E' domenica, giornata di riflessione. A messa di mattina, con un pensiero costante a ciò che è accaduto negli ultimi giorni a Raffaele Guerriero, consigliere comunale di Marcianise arrestato e scarcerato nel giro neanche di 48 ore. E' una vicenda che sollecita alcune riflessioni che faccio qui, insieme a voi. Le accuse mosse a Guerriero (dirigente di un certo rilievo del Pd di Marcianise, molto votato alle elezioni da poco conclusesi, figlio di un apprezzato esponente politico protagonista di una stagione lontana e mai con qualche ombra, fresco marito e neo papà) erano molto gravi. Talmente gravi perché riferite a lui, da essere per me un fulmine a ciel sereno e da apparire sempre a me ancora più gravi. Non me l'aspettavo, non me lo sarei aspettato. Nell'immediatezza, affermai senza tentennamenti che se si fossero rivelate vere quelle accuse (ripeto: se si fossero rivelate vere) lui avrebbe meritato la sedia elettrica. Nell'affermare ciò mi affidavo al paradosso; intanto perché nessuno potrebbe mai pensare alla sedia elettrica e poi perché quelle accuse, una volta accertate, non avrebbero innescato la pena massima capitale. Usai nella circostanza i toni forti, anche per lanciare un messaggio a tutti: sulle questioni della moralità della politica non facevo e non avrei fatto sconti a nessuno, come d'altronde tutti i miei compagni di viaggio sapevano e sanno fin dall'inizio della campagna elettorale. Raffaele è ora tornato a casa e ciò mi fa molto piacere; gli auguro di ritrovare - ripeto: di ritrovare - in famiglia la sua serenità perduta. Non sono un giurista ma di diritto ne mastico e non posso non aggiungere che il provvedimento di scarcerazione è firmato da un giudice terzo che ha vagliato la posizione di Raffaele e, in questa fase di un procedimento che quasi sicuramente è più ampio considerando l'oggetto delle indagini, ha ritenuto che non vi fossero indizi di colpevolezza tali da giustificare un fermo, riqualificando tutto lo scenario e rileggendo la vicenda complessiva come un atto non riconducibile ad un'azione di un clan camorristico. Insomma, il provvedimento del giudice è molto netto sul punto. Ora, siccome siamo persone serie non dobbiamo giungere a considerazioni affrettate su uno scenario più complessivo e quindi dobbiamo attenerci a questi fatti e questi fatti ci dicono che Raffaele Guerriero non è camorrista e non andava in giro a minacciare le persone con un atteggiamento camorrista. Ciò detto, non posso non denunciare la speculazione vergognosa che si è fatta su questa vicenda. Non che mi sorprenda particolarmente ma è chiaro che è forte il circuito perverso tra blocchi di potere estromessi, esponenti pseudo-politici, spezzoni del mondo istituzionale ed investigativo, frange del giornalismo prezzolato. Il risultato è ciò che si sta vedendo in questi giorni: ogni articolo era l'effetto di una estorsione precedente tentata e non riuscita. Hanno massacrato Raffaele non per quello che è ma per quello che rappresenta. Quanto a me, hanno detto più o meno: caro Velardi, non hai voluto pagare e ci stai rompendo le scatole perché stai bloccando gli amici che ci danno i soldi oltre ai politici che ci foraggiano, allora ti facciamo nuovo nuovo approfittando della vicenda di Guerriero nell'attesa di trovare qualcosa su di te. Della serie: comincia a prenderti questo, poi ne parliamo. Questo è nel 2016 la provincia di Caserta, questo è il nostro Sud, questi sono i delinquenti con cui dobbiamo avere a che fare, questo è il clima. Fare una battaglia di legalità in un contesto come questo è un'opera titanica. Noi ci proviamo, per noi ma non solo per noi. Auguro a Raffaele di uscire definitivamente dalla vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista, dopo che un giudice ha già fatto abbastanza chiarezza; auguro a me stesso di avere la forza di fronteggiare questa gentaglia.
