«Ho votato assieme al resto del consiglio provinciale quella delibera, accompagnata, tra l’altro, dal parere favorevole di dirigenti e revisori dei conti, e la rivoterei dal momento che, con i colleghi dell’epoca, ci siamo impegnati a sbloccare dei fondi che avrebbero permesso il pagamento delle spettanze a centinaia di lavoratori dell’Acms.

E’ stato un mero gesto di solidarietà teso a garantire il diritto al lavoro sancito anche dalla nostra carta costituzionale, per cui non vedo alcun atto illegale e illegittimo in tutta questa vicenda, strumentalizzata ad arte a mio sfavore». Stoppa voci e polemiche il presidente della Provincia Angelo Di Costanzo sulla querelle Acms. «Per il dispiacere di qualcuno resterò in carica come presidente della Provincia sino al 2019, cioé per l’intero mandato - ha sottolineato - presenteremo appello al provvedimento della Corte dei conti, dal momento che riteniamo che, per i consiglieri, visti i pareri favorevoli di dirigenti e revisori, non vi sia alcun profilo di responsabilità e siamo certi che lo stesso sarà accolto. Solo nel caso in cui la nostra istanza non dovesse essere accolta, al termine del procedimento d’appello, la Corte dei conti potrebbe, e sottolineo, potrebbe aprire un fascicolo per valutare altri tipi di provvedimenti. Tutto ciò non avverrà prima di dieci anni almeno... Per questa ragione, tutte le voci, le presunte indiscrezioni circolate, devono essere classificate solo come un volgare attacco alla mia persona teso a delegittimare il mio ruolo politico in un momento strategico come quello della campagna elettorale».