MARCIANISE. Comincia con una lettera ai cittadini la fase di ballottaggio di Dario Abbate in cui evidenzia la vision futura di Marcianise.
"Ci aspetta - si legge - l’ultima parte di questa campagna elettorale, e noi siamo pronti, entusiasti ed ancora più motivati nel volervi raccontare qual è nostro sogno di città ed in quali modi intendiamo trasformarlo in un obiettivo concreto.
Continueremo a parlarvi di temi, di progetti e di soluzioni con chiarezza e con la voglia di costruire solide certezze per migliorare il presente e ridisegnare il futuro.
Parleremo di quello che vogliamo fare perché così si rispettano i cittadini: dire loro concretamente e chiaramente su cosa si chiede il consenso.
Riaspetto a chi usa frasi fatte, slogan vecchi; rispetto a chi sa organizzare solo passerelle di sottosegretari, ministri, assessori regionali per cercare di impressionare i cittadini, NOI
Vogliamo essere onesti, chiari e concreti. Questa è la nostra identità; questa è l’identità di noi marcianisani.
Eppure, senza venire meno a questi propositi, oggi siamo chiamati anche ad un’altra operazione: dobbiamo palesare gli inganni che il candidato sindaco contendente sta usando per distorcere la verità e dire bugie ad un popolo che dice essere il suo ma che non ha mai frequentato e mai amato. I suoi giudizi espressi nel passato su persone che oggi finge di abbracciare , sono noti e risaputi.
Non credevamo di dover arrivare a ciò. Ritenevamo che i nostri concittadini meritassero toni civili ed un confronto chiaro sui temi e sulle proposte; ed invece ci siamo trovati di fronte un avversario che ha deciso di non incontrarci mai e di scendere nel fango delle offese, delle denigrazioni e delle allusioni nebulose, delle frasi generiche che possono essere usate a Milano, a Catania e in ogni altra parte del mondo.
Gli insulti ci hanno rammaricato ma assolutamente non ci hanno colpito.
Ci hanno rammaricato perché ti rendi conto che quegli insulti servono per cercare di nascondere l’assenza di proposte, di una visione, di un programma concreto. Quegli insulti servono solo solo un diversivo per coprire una conoscenza del territorio e dei suoi problemi pari allo zero.
Quegli insulti non hanno umiliato noi, ma i cittadini di Marcianise trattati alla pari di indigeni con l’anello al naso.
Quando è così, le rivoluzioni che si promettono, non sono che menzogne, dietro cui si annida il caos, il disordine, il nulla di credere di poter facilmente violare i principi della democrazia evitando la discussione; di reputare che basta urlare che esistono dei corrotti e dei ladri, senza contribuire a stanarli,a fare i nomi e cognomi per il bene della città, ma anzi insultando chi chiede chiarezza.
C’è l’arroganza di mentire alla Città e di presentarsi come nuovo Presentarsi come nuovo e di avere le liste piene zeppe di volti vecchi, alcuni dei quali, a prescindere dall’esito del ballottaggio, avranno nuovamente posto in consiglio comunale.
Promettono di cambiare tutto perché poi alla fine non cambi niente e mette in campo la peggiore arte della politica: il tentativo di ingannare l’elettorato con effetti speciali.
Noi non staremo a guardare: la nostra è una battaglia di civiltà. Continueremo a parlare a tutti voi, cari concittadini, ma soprattutto ad ascoltarvi perché vogliamo darvi voce; vogliamo che contiate nelle decisioni che saranno prese; vogliamo che ognuno di voi sia messo nelle condizioni di partecipare alla vita di un Comune che è prima di tutto la vostra casa; vogliamo che non esistano ostacoli e nessun ombra in questo rapporto; affinché tutto ciò sia possibile, vogliamo che ci siano prima di tutto chiarezza, verità e condivisione. Sogno i cittadini di Marcianise al centro di ogni azione politica."
