CAPUA. Saranno i magistrati del Tar a dire l’ultima parola su quali saranno le forze in campo in questa campagna elettorale a Capua. Dopo i verdetti della commissione mandamentale che ha escluso la lista Capua nel cuore Psi oltre a cinque candidati, toccherà al tribunale amministrativo chiarire definitivamente la posizione di Ludovico Prezioso e, in via subordinata, quella della lista Sole. Ma, veniamo ai fatti. Prezioso, capolista della lista Sole a sostegno di Eduardo Centore sindaco, è stato escluso dalla competizione elettorale per la legge Severino. L’ex consigliere comunale del Pds, contro questo verdetto, ha presentato ricorso al Tar per chiedere la sua riammissione nella tornata del 5 giugno.
Rispetto a questo atto, il delegato delle liste Forza Capua Gabriele Mauriello, e il candidato della lista Capua fidelis Guido Taglialatela, hanno presentato un ricorso incidentale che non solo mette in discussione la posizione di Prezioso, ma anche quella di altri componenti dello schieramento. Se tale istanza dovesse essere recepita, per mancanza di numero minimo di candidati, 2/3, la lista decadrebbe.
Nello specifico, secondo i ricorrenti, sarebbero da ritenersi nulle le candidature dei componenti della lista Ilaria Anastasio, Benedetta Canciello, Daniela Chiocchio, Ida Di Rauso, Annamaria Manna, Aldo Poli e Luigi Russo perché i moduli per l’accettazione firmati non sarebbero conformi a quelli del ministero. Nella documentazione presentata, manca la dichiarazione sull’incandidabilità, così come previsto dalla legge. Nell’esposto viene sottolineato come i candidati in questione tentino di rimediare a tale mancanza, ma non nella maniera prevista dalla normativa sulla presentazione delle liste. In base a quanto descritto dall’avvocato Ricciardi Federico, solo alle 16,05 del 7 giugno, il termine ultimo fissato dalla legge erano le 12, i candidati in questione, provvedevano ad integrare la documentazione presentando nuovi moduli presso la sottocommissione elettorale. Ludovico Prezioso e l’altro delegato della lista De Cecio, hanno anche presentato una dichiarazione con la quale giustificano questa loro azione con il fatto che, per errore materiale, al segretario comunale fosse stata consegnata la modulistica sbagliata. Sempre secondo l’avvocato, ci sarebbe una difformità tra le firme che accompagnano il primo modulo e quelle che accompagnano il secondo. Per i ricorrenti, non ci sarebbero le condizioni per sanare tali anomalie attraverso questa procedura. Spetta ora al Tar il verdetto finale.
