SANTA MARIA CAPUA VETERE. Le due tangentopoli che hanno scosso le città di Maddaloni e Santa Maria Capua Vetere s’intrecciano.
Nelle ultime ore, è emerso, infatti, come l’imprenditore Alberto Di Nardi, ex amministratore della Dhi, si è dimesso dopo gli arresti del 7 marzo a Maddaloni, abbia un ruolo centrale anche a Santa Maria Capua Vetere. Nel corso dell’udienza del riesame, che ha confermato l’arresto dell’ex primo cittadino Biagio Di Muro, sono emersi nuovi particolari inquietanti che vedrebbero proprio il titolare della ditta dei rifiuti che gestisce l’appalto anche a Santa Maria come protagonista. I giudici, infatti, hanno depositato nuove prove nelle quali si evidenzierebbe, appunto il ruolo di Di Nardi che, attraverso Alfonso Salzillo, pure lui arrestato in un’altra inchiesta, avrebbe pagato tangenti da diecimila euro al mese pure a Di Muro. Lo strumento utilizzato sarebbe quello delle sponsorizzazioni alla squadra di calcio del Gladiator.