MADDALONI. Dottore D’Addiego, a distanza di quasi due mesi dai “fatti del 7 marzo”, come sta Maddaloni?
«La città è ancora sotto choc. L’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex sindaco ha scosso Maddaloni per la gravità delle accuse che sono al vaglio della magistratura. Indipendentemente da quelli che sono i risvolti di ordine giudiziario, comunque, la città aveva già bocciato l’amministrazione De Lucia per il suo imbarazzante immobilismo. Per due anni e mezzo quella maggioranza non ha avuto nemmeno la forza di gestire l’ordinaria amministrazione. I “risultati” sbandierati come via Caudina e via Libertà, non sono altro che progetti che arrivano da amministrazioni passate a cominciare da quella dell’ex sindaco Antonio Cerreto... Tra le altre cose, l’ex sindaco con la sua squadra, non hanno avuto nemmeno la capacità di gestire quanto fatto da altri vista la maniera con cui sono stati realizzati gli interventi con i problemi e i disagi che sono sotto gli occhi di tutti... ».
Oggi di cosa ha bisogno Maddaloni?
«La necessità principale che ha la città è quella di recuperare credibilità anche agli occhi delle altre istituzioni. Non dimentichiamo che, prima degli arresti, Maddaloni viveva una condizione di beato isolamento visto che la maggioranza e il sindaco non hanno avuto la capacità di stringere relazioni con le amministrazioni vicine, con la Provincia e con la Regione. Oggi ci sono progetti che possono cambiare il destino di Maddaloni come lo shunt, il casello dell’autostrada che vanno guidati nell’interesse dei maddalonesi».
Quest’operazione credibilità, non può non passare per il rinnovo del consiglio comunale...
«Sicuramente chi ha condiviso l’esperienza De Lucia non può far parte della prossima amministrazione. Tutte le forze politiche dovrebbero fare lo sforzo di selezionare consiglieri e sindaco così come si faceva nell’antica Grecia, per merito. In Grecia poteva accedere alla politica solo chi si era distinto per meriti personali tra i cittadini, non contavano altri fattori, a cominciare da quello economico... Se tutte le forze in campo riuscissero a fare questo, Maddaloni vincerebbe sicuramente le prossime elezioni comunali. Noi, sicuramente, seguiremo questo principio. Un’altra cosa importante è rappresentata dal fatto di inserire nelle liste solo coloro che hanno uno stipendio. Chi viene eletto deve essere indipendente economicamente in modo da poter badare solo ed esclusivamente, nella sua attività politica al bene di Maddaloni».
A chi guarda il suo gruppo? Verso chi siete orientati a stringere alleanze?
«Con Progetto Maddaloni guardiamo a tutti coloro hanno a cuore il bene della città. Indistintamente. Tutti coloro con i quali è possibile condividere un programma concreto per Maddaloni e hanno un profilo morale che noi riteniamo adeguato, sono dei nostri interlocutori».
Si fa il suo nome come possibile candidato sindaco.
«Non sono interessato a questa candidatura. Certamente non resterò a guardare... Maddaloni ha bisogno di una guida autorevole, distinta e distante da chiacchiere e ombre. Io lavorerò, con tutto il gruppo in questa direzione per mettere in campo la migliore candidatura per guidare la rinascita di Maddaloni. Sarà, comunque, il gruppo a definire quale sarà il mio ruolo».