SANTA MARIA CAPUA VETERE. Donato Di Rienzo, le immagini dell’arresto di Biagio Di Muro hanno fatto il giro della penisola…
«E’ un momento difficile, una settimana triste iniziata con un arresto spettacolare e certamente spettacolarizzato… Sull’innocenza di Biagio sarei pronto a mettere le mani sul fuoco. E’ forte la sensazione di essere rimasti vittima di un gioco di potere tutto interno al Partito Democratico».
Come a dire che Di Muro è stato un pretesto per mettere nei guai Stefano Graziano?
«Non mi scandalizzerei se venisse fuori che è questa la verità…
La gente ha dimenticato troppo rapidamente che gli unici ad aver mai fatto una vera guerra ai Casalesi, a Santa Maria, siamo stati noi. Detto ciò resto assolutamente convinto che Biagio saprà presto far valere le sue ragioni e accertare la sua innocenza».
Intanto, però, il fatto ha avuto delle ripercussioni politiche…
«Tanti messaggi di vicinanza e qualche ex alleato che vigliaccamente si è sfilato… Tutto secondo copione. Noi intanto andiamo avanti con la candidatura di Mariella Uccella forti del sostegno di Forza Italia e dei tanti sammaritani che credono in noi».
Quale ex alleato si è “vigliaccamente sfilato”?
«Leggo che i dirigenti del Partito Democratico avrebbero commentato pubblicamente l’accaduto precisando il loro allontanamento, in tempi non sospetti, da Di Muro. Non propriamente l’atteggiamento che ci saremmo aspettati da chi, con noi, ha amministrato la città negli ultimi anni».
Anche perché l’inchiesta coinvolge Di Muro proprio nel suo periodo di avvicinamento al Pd di Stellato/Graziano...
«Non voglio parlare di Graziano, anche lì ci sono migliaia di perplessità circa i provvedimenti presi nei suoi riguardi… Però è certo che non siamo stati noi a portare Stefano a Santa Maria. Traduco: se Di Muro e Graziano dovessero risultare colpevoli (cosa che non sarà), sarebbe colpevole anche Camilla Sgambato».
Intanto manca un mese e mezzo alle elezioni amministrative… Una botta dura, vi fermerete?
«Assolutamente no, noi andiamo avanti sulla strada di sempre. Questi sono intoppi che non ci fermeranno, continuiamo a lavorare per la città».
Matteo Donisi