SANTA MARIA CAPUA VETERE. Dopo aver versato le prime trance della tangente utile per l’assegnazione dell’appalto dei lavori al Palazzo Teti di Santa Maria Capua Vetere, dall’ordinanza emerge un lungo tira e molla tra la ‘faccendiera’ Loredana Di Giovanni e Guglielmo La Regina, rappresentante legale della ‘Archicons srl’, società che si è occupata della progettazione dell’opera, per il saldo della mazzetta.
In una conversazione tra i due, risalente a febbraio 2015, Di Giovanni chiedeva a La Regina se aveva visto «quella cosa che lei le aveva scritto», per regolarizzare i rapporti tra di loro. La Regina le rispondeva di no, in quanto era stato molto impegnato e fuori studio, aggiungendo che comunque in tutta questa storia Cascella (legale rappresentante della ‘Lande srl’, impresa esecutrice dei lavori) gli aveva chiesto di non completare ancora i pagamenti in quanto erano sorte delle problematiche relative alla concessione del finanziamento.
Di Giovanni insisteva nel chiedere a La Regina di completare il pagamento, ma quest’ultimo affermava di aver corrisposto, fino ad allora, già 70mila euro lordi ribadendo che, in questa operazione, lui aveva fatto sostanzialmente da ‘filtro’ per contro di Cascella della Lande.
Di Giovanni faceva però presente a La Regina che mancavano ancora 20mila euro e per questo motivo Biagio e Roberto non si erano ancora attivati per ‘accelerare’ i tempi di approvazione del finanziamento, con la conseguenza che non si potevano avviare i lavori.