CASERTA. I rifugiati all’interno del Santuario di Santa Lucia.
Il commissario del Comune di Caserta Nicolò sta mettendo a punto questa soluzione per rispondere al bando della prefettura e dare una casa agli immigrati.
All’interno della struttura sono presenti tre appartamenti che la Nicolò vede come possibili alloggi per i rifugiati. La decisione è stata presa sulla testa del rettore del santuario don Primo Poggi che non è stato coinvolto in questa scelta.
Il progetto della Nicolò, però, non tiene conto di una serie di fattori importantissimi che rendono la soluzione poco percorribile.
In primo luogo cedere gli appartamenti ai rifugiati, significa, nei fatti, bloccare l’attività del santuario. L’unica via d’accesso alle stanze, infatti, è il chiostro della chiesa che, quindi, si trasformerebbe in una sorta di “hall” degli alloggi per i rifugiati.
Altro elemento da non sottovalutare, in una città che parla di turismo da sempre, ma che non fa mai nulla per incentivare questa forma di economia, il santuario è una delle mete principali del turismo religioso.
Santa Lucia è il primo santuario d’Italia della Misericordia, indicato da Papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo.
Trasformare il santuario in una struttura di accoglienza che, è bene chiarirlo sarebbe in grado di accogliere al massimo una decina di persone, significherebbe svilirne la sua posizione senza risolvere minimamente il problema dei rifugiati.
La parola finale, comunque, spetterà ai prefetti che, sicuramente, sapranno prendere la strada più sensata per affrontare il problema.
Non resta che attendere le prossime ore per avere un quadro più chiaro della situazione.