CASERTA. Enzo Bove, perché un imprenditore come lei, decide di candidarsi a sindaco in una tornata complessa come quella che si avrà nel prossimo giugno?
«Diciamo che il mio può essere considerato un atto di egoismo... Mi candido perché voglio cercare di costruire un futuro migliore per i miei figli. Rispetto a questa volontà, avevo due strade, o lavorare affinché i miei ragazzi andassero lontano da Caserta o fare in modo che la nostra città possa essere accogliente e ricca di possibilità per loro come per tutti i giovani. Visto che io ho scelto di vivere a Caserta, ho optato per questa seconda strada, per fare in modo che anche i miei figli possano rimanere nella loro città».
Perché un progetto civico e “l’avversione” ai partiti politici?
«Città futura ha un’idea ben precisa di città che deve essere andata a costruire nei prossimi dieci quindici anni e ha deciso di metterla in campo. Chiunque condivida questa nostra idea, compresi i partiti, è il ben accetto. Il nostro scopo è quello di fare in modo che Caserta possa essere attrattiva sul piano culturale per sfruttare finalmente quel patrimonio che è la Reggia. Per sviluppare una vera economia intorno alla Reggia e creare posti di lavoro, è necessario puntare sui beni culturali, sull’ambiente e sull’arte: seguendo queste tre direttrici sarà possibile sfruttare tutte le risorse che possono arrivare a Caserta per creare sviluppo e lavoro».
Se chiunque condivide il progetto è il ben venuto, porte aperte a tutti nel cartello di Città futura...
«Non ho detto questo, al contrario. Abbiamo fatto una rigidissima selezione delle persone che sono al nostro fianco. Non abbiamo preclusioni nei confronti della politica, è vero, ma abbiamo forti preclusioni verso personaggi chiacchierati, discussi, oggetto di intercettazioni telefoniche. La nostra squadra è e serà trasparente al massimo. Abbiamo già detto dei no a delle persone che non rispondono a queste caratteristiche e siamo pronti a dirne altri».
Viste le difficoltà economiche del Comune di Caserta, la grande sfida della prossima amministrazione è quella di reperire finanziamenti...
«La sfida è gestire quei finanziamenti nell’interesse della città. Averli per poi farceli revocare perché non abbiamo la capacità di utilizzarli oggi è un lusso che non possiamo più permetterci. Per ottimizzare il lavoro e ridurre i costi per l’amministrazione, è indispensabile una ristrutturazione aziendale della macchina comunale che consenta di avere gli uomini giusti al posto giusto. Con la nostra squadra, abbiamo già studiato la situazione e abbiamo immaginato la soluzione più rapida. Questa operazione non avrà alcun costo per il Comune, dal momento che le professionalità che dovranno occuparsi di questa operazione fanno già parte della nostra squadra e non hanno alcun interesse ad avere ruoli o incarichi nel prossimo governo. L’obiettivo di tutti è quello, come dicevo prima di costruire un futuro migliore per i nostri figli ed è solo a quello che guardiamo».
Se dovesse descrivere la caratteristica principale del suo movimento cosa direbbe?
«Innanzitutto che non è mio. La nostra è una squadra eterogenea composta da giovani, imprenditori, professionisti, impiegati, insegnanti che è rappresentativa dell’intera città. Contrariamente ad altri che hanno indicato prima il sindaco e poi hanno costruito la squadra, noi abbiamo effettuato l’operazione opposta. Partendo dal basso, abbiamo messo a punto un programma efficace che per noi rappresenterà la stella polare della nostra azione. Poi abbiamo provveduto a scegliere il sindaco».