21:33:39 Causò un grave infortunio sul lavoro che costò l'amputazione del braccio ad un suo operaio.

Questa mattina, il giudice monocratico Anna Sofia Sellitto ha condannato Pasquale Cafaro, titolare della ditta individuale, ad un anno e nove mesi, con sospensione della pena, e al pagamento di trenta mila euro a titolo di provvisionale alla vittima Francesco Perone, cinquantasei anni di Bellona, costituitosi parte civile e rappresentato dall' avvocato Raffaele Russo.

Cafaro, ottantasei anni difeso dagli avvocati Luigi Trocciola e Gennaro Romano, è stato assolto dal reato di rimozione ed omissione dolose di cautele contro gli infortuni.

Il pubblico ministero Iolanda Gaudino aveva chiesto di irrogare una pena di cinque anni. Il tragico incidente si verificò il trenta dicembre del 2016 a Piana di Monte Verna. Perone stava svolgendo il prelievo di residui di lavorazione dell' olio. Rimase impigliato con gli indumenti e fu travolto dal moto rotatorio del giunto non appena si avvicinò all'autobotte e mentre cercava di interrompere il flusso.

A causa dell'impatto gli fu amputato il braccio sinistro. Secondo l'accusa il datore di lavoro non fornì al suo dipendente gli strumenti e le cautele necessarie per evitare l'infortunio, in particolare non averlo dotato di 'coppe di protezione dell'aggancio del giunto cardonico che collegava la presa di forza dell' autobotte alla motrice'. Sono stati dichiarati prescritti reati accessori come il  non aver individuato un medico competente per la sorveglianza sanitaria, non aver valutato i rischi, non aver fornito all'operaio una adeguata formazione in materia di salute e sicurezza. All' imprenditore era stato anche contestato di aver manomesso l'attrezzatura per sottrarsi alle accuse.

Giovanni Maria Mascia