18:35:16 Per il pubblico ministero Gaetano Viciglione fu pienamente compartecipe dell' estorsione ad una concessionaria di macchinari agricoli, non solo autore di un atto ritorsivo.

Al termine della requisitoria il pubblico ministero antimafia Luigi Landolfi ha chiesto una condanna ad otto anni di reclusione per Viciglione per il reato di estorsione e danneggiamento aggravato da modalità e finalità mafiose. L' imputato fu arrestato nella maxi operazione della Dda che nel mese di aprile di due anni fa smantellò il clan Piccolo non solo in termini di arresti, ma perché portò anche alla collaborazione con la giustizia del boss e imprenditore Agostino Piccolo. Tutti i soggetti coinvolti hanno scelto il rito abbreviato, tranne Viciglione che fu rinviato a giudizio davanti ai giudici della terza sezione collegio B del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Luciana Crisci.

L' imputato risponde di concorso in un'estorsione ai danni di Carmine Zarrillo, titolare di una concessionaria di automobili e macchinari agricoli situata in via San Giuliano a Marcianise. A rivolgere la richiesta del pizzo alla vittima sarebbero stati Francesco Piccolo e Gaetano Monica, che inizialmente si sarebbe dovuti arrendere al fermo rifiuto di pagare da parte dell' imprenditore.

Un paio di giorni dopo però i due esponenti del clan dei Quaqquaroni avrebbero mandato Viciglione a sparare diversi colpi di pistola contro la vetrata della concessionaria a scopo intimidatorio. Per l'udienza del quattordici maggio è prevista l'arringa del difensore, l'avvocato Mariano Omarto.

Giovanni Maria Mascia