20:44:54 Condannato nel corso di due gradi di giudizio per estorsione, Nevio Orso, trentaquattro anni di Carinola, ha ottenuto l'annullamento della sentenza.

I giudici della seconda sezione della Suprema Corte hanno cassato la pena inflitta all'imputato con rinvio davanti ad un'altra sezione di Corte di appello, accogliendo il ricorso del difensore, l'avvocato Claudio Sgambato. Orso era stato condannato in primo grado il trentuno marzo del 2016 dal giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e il ventisei giugno dell'anno scorso la prima sezione della Corte d'Appello aveva confermato la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione nei confronti dell'imputato difeso dall'avvocato Paola Di Casola nei due primi gradi di giudizio e gli inflitta una multa di 666 euro e la liquidazione del risarcimento dei danni in favore della vittima.

I giudici di legittimità hanno ritenuto che sussistono i termini per una diversa valutazione delle prove, disponendo un quarto processo.

Nel mese di maggio del 2014, Nevio Orso avrebbe minacciato una dipendente della sala giochi Stanleybet di Carinola, Maria Carla Tora, che si è costituita parte civile ed era rappresentata in giudizio dall'avvocato Angelo Santoro. Secondo l'accusa, il 34enne pretendeva che la donna effettuasse le scommesse con i suoi soldi, le giocate effettuate sarebbero state complessivamente di 4500 euro che la Tora avrebbe rimesso di tasca propria intimorita dalle minacce rivoltele dall'imputato: "se non effettui le giocate per te sono guai" e in un'altra circostanza le minacce sarebbero state ancora più esplicite "se non fai le giocate faccio male alle tue sorelle e a tua madre, tanto so che la notte siete sole e in particolare tua madre quando uscite" e infine le avrebbe detto "tu continua a giocare, altrimenti sai cosa faccio e sai quello che ti aspetta”.

Giovanni Maria Mascia