16:59:42 CASAL DI PRINCIPE. Per l'accusa non ci sono dubbi: anche Carmine Tamburrino prese parte all' omicidio di Francesco Morza.

Questa mattina il sostituto procuratore generale ha chiesto trent'anni di reclusione per Tamburrino, assolto in primo grado, e la stessa pena per Giuseppe Setola e Giuseppe Dell'Aversano, diciotto anni e sei mesi per Mario Cavaliere e quattordici per i collaboratori di giustizia Domenico Bidognetti ed Emilio Di Caterino. Queste le richieste al termine della requisitoria dinanzi ai giudici della quinta sezione della corte di assise di appello di Napoli, mentre i difensori discuteranno il ventinove febbraio, il quattro e il sette marzo.

Il titolare dell'accusa accusa ha inoltre chiesto la prescrizione per il porto e la detenzione delle armi. Solo due settimane fa la terza corte d'assise di appello aveva confermato la condanna all'ergastolo per Alessandro Cirillo 'o sergente, unico imputato ad aver scelto il rito ordinario, a differenza degli odierni imputati che avevano scelto il rito abbreviato in primo grado davanti al gup Ciollaro, che ritenne insufficienti le prove per collocare Tamburrino sul luogo dell'agguato. Per il pg invece sono concordanti le dichiarazioni dei pentiti Domenico Bidognetti ed Emilio Di Caterino che lo hanno indicato come uno degli 'specchiettisti' , cioè come colui che avrebbe avuto il compito di avvistare la vittima e di segnalarne la presenza al commando composto da Giuseppe Setola, Domenico Bidognetti e Giuseppe Dell'Aversano che erano a bordo di una Lancia Thema.

Francesco Morza fu ucciso nell'ambito della faida che si creò all' interno del gruppo Bidognetti con la rottura di Salvatore Cantiello, detto carusiello, insoddisfatto della gestione del clan da parte di Aniello Bidognetti. L'agguato fu portato a termine nel gennaio del 1999 a Casal di Principe. Il collegio della difesa è composto dagli avvocati Paolo Caterino, Paolo Di Furia, Mirella Baldascino e Paolo Raimondo.

Giovanni Maria Mascia