CASERTA. Immediatamente dopo i giorni di Pasqua sia il centrosinistra che il centrodestra della città di Caserta sono chiamati a dare delle risposte definitive sulla scelta del sindaco.
Partiamo dal centrosinistra: due gli appuntamenti fissati dal commissario provinciale del Partito democratico Franco Mirabelli per cercare di addivenire ad una soluzione.
Il primo è il 29 marzo con le forze della coalizione di centrosinistra, il secondo il 30 marzo con l’assemblea cittadina del partito.
Cosa avrà da dire il componente della commissione antimafia? Quali sono le soluzioni che Mirabelli vorrà prospettare al Partito democratico? Gli interrogativi sono più che legittimi se si pensa che la data del voto ormai è prossima, soprattutto se dovesse prendere corpo la notizia dell’anticipo di una settimana delle elezioni dal 12 al 5 giugno. Nel corso dell’assemblea cittadina di inizio mese, il senatore milanese aveva chiesto al Pd di trovare un nome che superasse le quattro candidature alle primarie di Enzo Battarra, Andrea Boccagna, Carlo Marino ed Enrico Tresca, altrimenti si sarebbe proceduto al voto il 6 aprile.
In queste ore, si è sondata la disponibilità dell’ex presidente del consiglio della giunta Petteruti Arturo Di Palo che incasserebbe il bene placito sia di Rifare l’Italia che di LabDem. Le pressioni più forti, però, sono sulla senatrice Rosaria Capacchione che oggi rappresenterebbe l’unica soluzione perseguibile per non spaccare il partito ed evitare le primarie. L’avvocato Marino, lo ha detto più volte anche pubblicamente che, se dovesse essere la giornalista il nome di superamento, lui non avrebbe difficoltà a recedere dalla sua idea di candidatura.
L’altra grande novità è rappresentata dai presenti al tavolo interpartitico di centrosinistra.
A quanto sembra, infatti, alla riunione parteciperà anche l’ex presidente del consiglio regionale Paolo Romano, oggi coordinatore del movimento civico “Ora”.
Romano è stato invitato dal consigliere regionale Luigi Bosco con il placet di Mirabelli.
Sul fronte centrodestra, la visita della senatrice Maria Rosaria Rossi non è servita a sbloccare la vicenda elezioni nel capoluogo. La senatrice ha ascoltato più voci degli esponenti politici della città, dal capogruppo uscente al Comune di Caserta Roberto Desiderio, all’ex consigliere provinciale Nicola Garofalo, passando per il coordinatore dell’associazione CasertaOggi Donato Affinito, sino all’ex presidente della Provincia Riccardo Ventre, oltre, ovviamente, al consigliere regionale Gianpiero Zinzi e al presidente dell’amministrazione provinciale Angelo Di Costanzo senza prendere una posizione ufficiale. All’inizio di aprile è prevista una nuova venuta che dovrebbe essere risolutiva da questo punto di vista. Nel frattempo l’ex vicepresidente della Provincia Gianni Mancino già si è messo in cerca di un comitato elettorale per preparare la sua corsa alla conquista della prima poltrona di Palazzo Castropignano. Non è tramontata nemmo la pista di centro che porta alla candidatura dell’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Caserta Chicco Ceceri che incasserebbe il gradimento dei tre consiglieri deluchiani non Pd Luigi Bosco, Giovanni Zannini e Alfonso Piscitelli. Ceceri, tra le altre cose si è già mosso per chiudere qualche candidatura importante come quella dell’avvocato Riccitelli che si va ad aggiungere a quella di Massimiliano Marzo, pretoriato dell’ex coordinatore del Ppi assieme al fratello maggiore Paolo. Prosegue senza sosta, poi, la campagna dell’unico candidato casertano ufficialmente in campo, cioé l’esponente di Speranza per Caserta Francesco Apperti che, anche complice le difficoltà del Pd, sta cercando di mettere assieme un mondo di sinistra pronto a conquistare il governo della città.
