15:40:17 Due condanne e due assoluzioni sono state chieste questa mattina, al termine della requisitoria, dal pubblico ministero della Dda Maurizio Giordano nel processo per la realizzazione del centro commerciale Jambo.

Il pm ha chiesto undici anni di reclusione per Alessandro Falco, titolare della società che ha dato vita al centro commerciale, e otto anni per l'ex sindaco di Trentola Michele Griffo, per partecipazione ad associazione a delinquere di stampo mafiose e nello specifico al clan dei Casalesi e alla fazione guidata da Michele Zagaria.

Nei confronti dell'ex primo cittadino, l'accusa ha chiesto l'assoluzione per gli altri reati, abuso d'ufficio e falso, reati per i quali Griffo aveva rinunciato al beneficio della prescrizione. È stata chiesta l'assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti di Nicola Picone e perché il fatto non costituisce reato nei riguardi di Ortenzio Falco, fratello di Alessandro.

Assoluzione per intervenuta morte del reo nei confronti di Nicola Pagano. Il dottor Giordano ha concluso la requisitoria, iniziata due settimane fa, con la ricostruzione dei passaggi che hanno riguardato la fase attuativa e amministrativa mirata alla realizzazione del Jambo, attraverso il contributo fornito dai collaboratori di giustizia che sono stati escussi nel corso della lunga istruttoria dibattimentale e che hanno delineato il ruolo di Griffo per quanto concerne i permessi concessi per ampliare il centro commerciale e in particolare l'accusa si è soffermata su quanto dichiarato dall'ex assessore della giunta Griffo, il pentito Luigi Cassandra, che ha fornito un sostanziale contributo in merito alla ricostruzione di quella fase propedeutica al pieno sviluppo della struttura commerciale.

Il presidente Francesco Ciocia ha fissato l'udienza del sette marzo per le discussioni della parte civile, l'associazione Caponnetto, rappresentata dall'avvocato Gerardo Tommasone, e per le arringhe dei difensori, gli avvocati Carlo De Stavola, Paolo Trofino e Alfredo Marrandino, anche per l'udienza del quattordici marzo. È prevista un'ulteriore udienza per le eventuali repliche del pubblico ministero e per la sentenza. 

Giovanni Maria Mascia