16:11:11 Sono partiti da Casal di Principe, con una trentina di trattori, gli agricoltori casertani che protestano, così come sta avvenendo in tutta Italia e nel resto d'Europa, per la crisi del comparto agricolo ritenuta ormai insopportabile per le politiche degli ultimi decenni e per la concorrenza considerata sleale e dannosa di prodotti importati da Paesi extra Ue.


    Ad organizzare la marcia dei trattori, che è arrivata al cimitero di Santa Maria Capua Vetere, a poche centinaia di metri dal casello autostradale dell'A1, l'associazione Altragricoltura Campania Nord, che da due anni anima la protesta degli allevatori bufalini contro il piano della Regione Campania di eradicazione della brucellosi nell'area casertana.

Per controllare il deflusso dei mezzi, il casello di Capua è stato chiuso.

Con la marcia di oggi, gli agricoltori vogliono tenere alta l'attenzione su una crisi internazionale che ha radici e cause profonde in Italia, "grande Paese - dice Gianni Fabbris di Altragricoltura -dalla tradizione contadina e con un enorme patrimonio agroalimentare fondato sul lavoro della terra e nel mare e sulla grande diversità dei suo sistemi culturali e ambientali".

"Il rischio forte - aggiunge - è che l'Italia possa trasformarsi in una piattaforma commerciale speculativa in cui il Made in Italy diventa l'occasione di business per la speculazione finanziaria.
    Ora tutti i nodi vengono al pettine e cadono gli alibi. Gli agricoltori, tra cui tantissimi giovani che rivendicano il diritto al futuro, scendono in strada semplicemente perchè non hanno alternative". Anche ieri c'è stata una marcia di trattori che da Teano hanno raggiunto Capua, percorrendo la statale Appia. 

 “Il Governo italiano è dalla parte degli agricoltori che da giorni protestano contro le politiche europee che tendono a indebolire il settore tagliando sussidi, aumentando oneri amministrativi sul gasolio, rafforzando politiche ambientaliste con il green deal ed una PAC che andrebbe rivista. Il Governo Meloni ed il ministro Lollobrigida sin dall’insediamento hanno lavorato per garantire e tutelare il comparto agricolo con azioni concrete. Il Governo, infatti, ha garantito lo stanziamento di oltre dieci miliardi di euro, aumentato i controlli sulle importazioni, si è impegnato con i crediti di carbonio, la sperimentazione delle TEA per risparmiare acqua e agrofarmaci. Comprendiamo il vento di protesta, giunto quest’oggi anche a Casal di Principe, e sosteniamo gli agricoltori che vivono di terra e lavoro, e che vogliono continuare a farlo. Noi stiamo per approvare una legge che stabilisce che l’agricoltore è il custode dei territori e non è vero che coltivare meno vuol dire avere un ambiente più pulito. Con un documento presentato dal ministro Lollobrigida, nel corso della Commissione Agricoltura e Pesca, e che è stato sottoscritto da Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia ed è stato appoggiato dalla ampia maggioranza dei ministri europei in sede di discussione, la nostra Nazione torna protagonista in Unione Europea chiedendo di considerare l'agricoltore figura centrale nella tutela dell'ambiente. L'agricoltore è un bioregolatore. Il suo ruolo come custode del territorio e come regolatore della biodiversità deve essere riconosciuto. Continueremo a sostenere le posizioni degli agricoltori che non lasceremo soli, e tuteleremo le loro produzioni senza alcuna esitazione. Continueremo a batterci contro quelle politiche europee che hanno piegato il settore, forti dei consensi che il Ministro Lollobrigida ha ottenuto in Europa che oggi, finalmente, ascolta l’Italia.” Lo ha dichiarato l’on. Marco Cerreto, capogruppo in Commissione agricoltura.