SANTA MARIA CAPUA VETERE. “Il Presidente del Consiglio Comunale Dario Mattucci non può arrogarsi il diritto di parlare a nome di un partito che non rappresenta.

Il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia è uno solo ed è il sottoscritto. Il ‘Di Muro Bis’ è un’idea esclusiva di Mattucci che dovrà riproporre ai suoi elettori, se ancora ce ne sono; per quanto concerne, invece, il nostro partito è e sarà sempre lontano dalle logiche politiche e amministrative dell’attuale maggioranza di centrosinistra”.

La pazienza del segretario cittadino del partito della Meloni, Peppe De Lucia, è terminata e i nodi sono arrivati al pettine.

“Il giochetto del ‘dentro o fuori’ del Presidente del Consiglio gli ha consentito di ricoprire l’importante ruolo istituzionale che riveste, ma nello stesso tempo lo ha messo di fronte a responsabilità di fronte alle quali non può certo esimersi di riferire alla città.

Il fallimento di una gestione quasi quinquennale della macchina comunale è sotto gli occhi di tutti e il ‘si salvi chi può’ è soltanto cominciato (gli assessori Munno, Cuccaro e Rinaldi non hanno resistito di fronte a tale disastro). Nessun giubbotto di salvataggio per chi ha deciso di barattare gli ideali e i progetti di un partito di destra, pur di ricoprire un ruolo di potere che a nulla ha portato se non a garantirsi una seduta comoda e uno stipendio sicuro che, tra l’altro, secondo le stesse dichiarazioni di Mattucci dell’immediato dopoelezioni, doveva essere interamente devoluto in beneficenza. Inoltre, quel Rinnovamento di cui Mattucci si vantava è stato completamente gettato alle ortiche e ha messo in evidente imbarazzo chi gli ha accordato, pentendosene, la fiducia alle urne. Quegli stessi ex sostenitori che oggi devono ingoiare anche l’umiliazione, dopo essere stati defraudati della propria dignità, di leggere le dichiarazioni del Presidente del Consiglio che si augura di bissare un mandato che mai più gli sarà rinnovato, e la conseguente disastrosa esperienza amministrativa. L’enfant prodige della politica sammaritana è oggi vittima delle sue stesse scellerate scelte: il popolo di destra non vuole più sentirsi accostato a Mattucci che ha goduto, in verità, dell’avallo della dirigenza provinciale del partito, e di conseguenza del segretario Fulvio Campagnuolo, che pur di non innescare beghe interne, gli ha consentito sempre di vestire una maglia che non gli appartiene e che è stata utilizzata solo per fini personalistici. Non dimentichiamoci che Dario Mattucci è il vero artefice della sconfitta del centrodestra sammaritano, ampiamente festeggiato con abbracci affettuosi all’allora leader casertano del Partito Democratico Giuseppe Stellato, e con alcolici brindisi nella centralissima piazza San Pietro, notoria roccaforte di una forma arcaica di potere che fino ad allora aveva sempre e in maniera evidentemente premeditata, finto di combattere. Il vero obiettivo di Mattucci era vendicarsi contro il Popolo della Libertà che non gli aveva concesso l’ambito incarico al CoReCom richiesto dallo stesso ai vertici regionali. Il ‘pupillo’ di Alemanno, Landolfi e Polverino non ha voluto sentir ragioni e, pur di veder perdere i suoi ex alleati, ha accettato l’accordo con Di Muro, nella stessa campagna elettorale denigrato in più di un comizio in piazza come documentano le decine di video pubblicati su youtube. All’amico Mattucci un solo consiglio: salvi la sua dignità di uomo e di rappresentante istituzionale e stacchi la spina ad un’amministrazione che è nota alle cronache provinciali esclusivamente per motivi giudiziari”.