19:44:24 La sesta sezione della corte di Appello di Napoli ha ribaltato la sentenza di primo grado nei confronti di Antonio Cerullo in merito all' estorsione alla ditta che gestiva il servizio mensa all' ospedale San Sebastiano e Sant'Anna di Caserta.

I giudici napoletani hanno riformato la sentenza di assoluzione di primo grado con una condanna a sei anni e otto mesi di reclusione. Conferma invece per gli altri imputati: un anno a Salvatore Verde, e le pene inflitte dal gup ai collaboratori di giustizia: quattro anni e otto mesi all' ex capoclan Antonio Iovine 'o Ninno e quattro anni e quattro mesi a Bruno Lanza. In primo grado di giudizio, celebrato con il rito abbreviato, Cerullo era stato l' unico assolto. La corte aveva disposto la rinnovazione degli atti con l' escussione delle parti lede.

I giudici si sono convinti della colpevolezza dell' imputato e del ruolo attivo avuto nell' attività estorsiva. Secondo la Direzione distrettuale antimafia Antonio Iovine si era fatto consegnare circa trentamila euro a titolo estorsivo nel periodo di tempo compreso tra il 2005 e il 2010. Il pizzo sarebbe stato imposto anche alla ditta che si occupava della pulizia del nosocomio casertano. Cerullo e Verde erano difesi rispettivamente dagli avvocati Ferdinando Letizia e Romolo Vignola.

Giovanni Maria Mascia