21:57:25 Cari amici, non ho appeso ancora la tastiera al chiodo, saranno contenti in pochi e rammaricati in tanti....ma per loro grande fortuna possono non leggere i miei articoli noiosi....

Oggi e' il 20 gennaio, e nel 1752, in questo giorno, vi fu la posa della prima pietra della splendida Reggia di Caserta.Mi direte, ....."beh caro Umberto lo sappiamo , e quindi....."

Se avrete la pazienza scoprirete che non e' solo il ricordo di un anniversario che ha cambiato la storia di questa città, ma un percorso ideale spazio temporale complesso, e allo stesso modo virtuoso, utopico  e lungimirante,  che a distanza di quasi tre secoli, ancora risulta incompiuto e-o non del tutto compreso a 360 gradi e concretamente. Quando a inizio 2023, i dati forniti sul numero dei visitatori 2022, sono stati ottimi, superiori al milione, sono stato molto contento che tale soglia sia di fatto stata superata, dopo oltre venti anni di trend negativo, la rinascita dopo oblio e chiaroscuri. Ma è da tenere presente che dal 2000, i dati non erano cosi' positivi, e non mi si parlasse della crisi economica prima e pandemia poi, perché non possono essere l'alibi di tutto e tutti. 

Come mio solito non esprimo giudizi, ma faccio considerazioni personali sempre opinabili. In tanti avrete letto che il milionesimo visitatore era un nostro conterraneo, viveva lontano per lavoro, ma che mantiene, tutt'ora, anche a distanza, come si leggeva tra le righe delle sue parole, un forte legame ideale e di fatto, sentimenti ed emozioni intatte e consolidate, anche verso la "sua" Reggia Vanvitelliana, unicum e simbolo della amata terra natia.

E posso sicuramente ribadire che la sua empatia, in tanti è assente o pura apparenza approssimativa, il trait d’union e fil rouge, termini sconosciuti ai più.

Tanti di voi hanno partecipato alle iniziative ed eventi natalizi, e per il 250 anniversario dalla morte di Vanvitelli, che ho apprezzato davvero, in tutte le sue sfaccettature. Avrete quindi, ascoltato le parole, oltre che visto le immagini, dei vari videomapping, in particolare quello di Piazza Vanvitelli, sulla facciata di Palazzo Acquaviva, a cui ho voluto dare un significato quasi motivazionale. Il buon Arch. Luigi Vanvitelli, raccontava ai casertani, quale impresa visionaria e incredibile, fosse stata la progettazione e costruzione della Reggia, e nel suo messaggio, più che una storytelling, io ho percepito una richiesta, un auspicio, una chiamata alle arti verso una scelta di campo, una voglia di provare a risvegliare  menti, cuori, anime ormai quasi sopite, nell’apatia e ignavia, di anni fatti anche di pressappochismo, e silenzio assordante. Non si può permettere a nessuno, ancor più a noi casertani, di "abbandonare " e fare la deminutio, di un monumento  unico e splendido , la Reggia di Caserta, patrimonio del mondo, luogo virtuoso  delle nostre origini. La soluzione????....Fare rete e sinergia, a sistema , in un percorso e progettualità d'insieme, ensemble davvero , senza strumentalità e-o banali personalismi, saltando oltre lo steccato, per non dare anche la nostra cultura  in pasto, a famelici servi sciocchi, giullari e circensi arrangiati, azzeccagarbugli alla disperata ricerca di palcoscenici e ruoli da oscar di periferia.

Riflettiamo, ......la nostra bellezza, virtù, fortuna e risorsa, non sia mai la nostra sconfitta e  triste  illusione di un tempo che fu ma non divenne mai, ciò che doveva essere nella visione illuminata di Vanvitelli non  rimanga solo un sogno lontano.

Umberto Marzuillo