CARINOLA. Rivendica con orgoglio i risultati amministrativi raggiunti, traccia un bilancio positivo dei cinque anni in cui ha indossato la fascia tricolore e imbonisce l'intera attività di governo. E' un De Risi in grande spolvero quello che parla ai microfoni di "The Report Zone".
Il mio -dice - è stato un lavoro improntato alla ricerca costante della trasparenza. Con me -prosegue col volto segnato dal proverbiale sorrisino sardonico -il Comune ha assunto i tratti inconfondibili di una casa di vetro. E quando gli viene chiesto se abbia in animo di bissare l'esperienza, sebbene con qualche perifrasi, lascia intendere di non disdegnare affatto l'idea. Magari a capo di una compagine schiusa dalle "larghe intese", altro sogno accarezzato ormai da lungo tempo. Soprattutto però apre ai giovani. Più che un invito rivolge loro un appello, che sembra muovere dal profondo del cuore. E che viene raccolto al volo da chi, in quello che è forse il frangente più delicato della sua parabola politica, gli è affianco come pochi altri: Francesco Di Spirito. Il ragazzo prodigio che tiene le redini del Civico Consesso, Presidente del Consiglio comunale, già nei giorni scorsi aveva fatto sapere di preferire la ricandidatura di De Risi ad altre ipotesi alternative. Oggi invece va addirittura oltre e, dalla viva voce di autorevoli esponenti del suo entourage, irrompe con una presa di posizione destinata a pesare non poco. De Risi, deve essere ricandidato, senza ulteriori titubanze, "perché è uno che non ruba! ". Una affermazione forte, che fa strame di ogni possibile perplessità sul conto del capo dell'Amministrazione e induce alla riflessione i riottosi compagni di maggioranza e, non ultimo, il Consigliere regionale Massimo Grimaldi, il primo dante causa dell'attuale fascia tricolore, oggi scettico su una sua riproposizione. La cifra della campagna elettorale che De Risi si appresta a condurre, viene così servita col botto. Avvisati gli avversari su quello che sarà il terreno di confronto , adesso ci si dovrà cimentare nel ricompattamento della squadra. Obiettivo per il quale martedì sera De Risi chiamerà a raccolta, in un noto ristorante di Falciano del Massico, i suoi pretoriani. Pagano, Marrese, Di Spirito e Maria D'Angelo, saranno sicuramente presenti. Oltre le loro però, sono annunciate anche altre autorevoli partecipazioni. Avrà inevitabilmente un carattere ultimativo l'incontro e a Massimo Grimaldi, che salvo stravolgimenti dell'ultima ora, non dovrebbe prendere parte ai lavori, sarà chiesto di sciogliere la riserva entro un margine temporale assai esiguo. Gli sarà domandato se si sente di schierarsi a sostegno del Sindaco che cinque anni fa lui aveva ostinatamente voluto. Gli si chiederà se se la sente di abbandonare il Sindaco che meno di un anno fa lo aveva appassionatamente sostenuto per le elezioni regionali, intonando convintamente la colonna sonora di quella competizione: "La camorra mi fa schifo". Noi - ragionano i sostenitori di De Risi - daremo battaglia per la riconferma di un Sindaco che non ruba, che ha magicamente trasformato il palazzo di città in una dimora di cristallo, che ha risanato e che ha avuto quale denominatore comune di ogni iniziativa il valore della trasparenza". Non dubitiamo che Massimo Grimaldi possa stare con noi, riconoscendosi in queste virtù, come noi ci riconoscemmo in quel suo "la camorra mi fa schifo " - aggiungono - diversamente - proseguono - dovrà spiegare perché non gli piace un Sindaco con queste caratteristiche". La riunione di domani farà chiarezza e diraderà ogni opacità. Il calendario tuttavia domani segnerà giorno 15 del mese corrente: le "Idi di Marzo". Non occorre padroneggiare con maestria la storia per conoscere il carico di tragedia che questa data reca con sé. E benché entrambi, Grimaldi e De Risi, siano dei buoni darwiniani, imperturbabili di fronte ai sinistri spettri del passato, tutto lascia presagire esiti infausti, proprio come in quel 44 a.c. (Politicamente, s'intende).
