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CASAGIOVE. Una investitura, quella di Corsale, che parte da lontano senza aver consultato la base del Partito Democratico. Sono queste le accuse mosse dall’ex segretario del circolo cittadino Salvatore Favenza e da Gaetano Moretti, che in una breve missiva riconsegnano la tessera 2016 riappropriandosi della libertà di poter fare Politica al servizio della città.

Signor Favenza, da quando tempo il Pd ha deciso di candidare Roberto Corsale a Sindaco della Città di Casagiove?

«Da giugno 2015 si è imposto il nome di Corsale quale unico possibile candidato. Non si è mai presa in considerazione l’idea di consultare tutti gli iscritti perché la decisione fosse presa dal basso. Anzi si è fatto di tutto perché la questione rimanesse nella ristretta cerchia di amici che per sfortuna della città gestisce il Pd».

Quando è iniziata la vera rottura?

«Visto ciò che stava succedendo, notata l’impossibilità di poter proporre una visione democratica della scelta di un candidato sindaco, chiesi che il comitato direttivo venisse allargato ai due membri primi non eletti al Congresso. L’idea che le decisioni potessero essere più democratiche in un partito che si fa chiamare Democratico dovette sembrare una bestemmia, poiché da più parti, dal più giovane al più anziano, impugnando lo statuto, la mia semplice proposta di inclusione fu osteggiata come se l’ingresso di nuove persone avessero potuto rompere le uova nel paniere di un progetto che ormai aveva già preso la propria strada».

Era quindi già tutto pronto?

«Si, qualcuno da lontano aveva già deciso, Roberto Corsale doveva essere il nostro candidato sindaco. Si parla sempre di rinnovamento, del nuovo che avanza ma a conti fatti sono solo chiacchiere per deridere i poveri cittadini. Questa dirigenza ha come unico fine quello che “tutto cambi perché non cambi niente”. Basterebbe osservare gli ingressi tra gli ultimi tesseramenti. Sono sempre le stesse persone, coloro che ci amministrano da tempo, mutuate da una ammuffita democrazia cristiana camuffata. Gente che con la vera tradizione democratica non ha nulla a che fare. Da ciò parte la nostra decisione di liberarci del peso della tessera di questo partito che non è più nostro per poter ritornare liberi di fare politica realmente per il bene del territorio».

Cosa avete deciso di fare per la prossima campagna elettorale?

«Appoggeremo la candidatura dell’Ing. Antonio Terraccia».

Signor Moretti, qual è il suo ruolo?

«Sono il coordinatore della Campagna Elettorale e sarò affiancato dal compagno Salvatore Favenza. Stiamo lavorando in silenzio con chi realmente vuole il cambiamento della città. A più riprese ho partecipato agli incontri tra le tre diverse anime del centro sinistra in città, i gruppi di Corsale, Vozza ed il nostro. Ma amaramente ho dovuto constatare che la decisione di chi dovesse essere il candidato sindaco era già stata presa in ambienti diversi, tanto è vero che la maggior parte della maggioranza Russo si è già riciclata in questa lista e lo stesso sindaco l’appoggia. Non comprendo come si possa parlare di rinnovamento continuando a pescare nel passato, seguitare a trattare i cittadini come dei perfetti deficienti, presentando una lista con gli atavici personaggi, magari inserendo qualche giovane che ha purtroppo un doppio filo che lo lega ad un mondo che dovrebbe essere, già da tempo, sepolto».

Anche Terraccia fa parte dell’Amministrazione Elpidio Russo, non dimentichiamo che ricompre ancora la carica di Assessore ai Lavori Pubblici.

«L’Ing. Terraccia ricopre quella carica in quanto tecnico, dovremmo ricordare le circostanze per cui è stata scelta la sua figura altamente professionale. A chi lo accusa di far parte della pessima amministrazione Russo, possiamo esporre tutti i successi ottenuti grazie al suo lavoro. Ed evidenziare che chi oggi si presenta come il nuovo, il giovane, ha rappresentato a più riprese la nostra città contribuendo alla situazione che è sotto gli occhi di tutti».

Non crede che un centro sinistra frammentato possa consegnare la città al centro destra sempre più compatto attorno alla famiglia Melone?

«La nostra associazione vuole creare il cambiamento e nella vita è meglio perdere con dignità che vincere sbagliando. L’Amministrazione Russo è stata un esempio di vittoria sbagliata, sommando le varie forze messe in campo si potrebbero avere i numeri per conquistare la maggioranza del Palazzo Municipale di Via Iovara ma per governare ci vogliono coesione ed idee chiare, così com’è, questa città non può andare avanti. È inutile burlarsi dei cittadini e di tanti giovani proponendosi come nuovo quando si amministra Casagiove da troppo tempo senza aver reso alla città un reale buon servigio».

Luigi Di Costanzo


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