CARINOLA. Giovanni Di Gennaro prende le distanze da Massimo Grimaldi. L'ex Coordinatore comunale del partito popolare, tra i più appassionati interpreti del "dibiasismo" dei primi anni 2000, riposizionatosi alla vigilia delle scorse amministrative e salpato armi e bagagli a bordo della eterogenea corazzata allestita dal Consigliere regionale locale, cambia ancora.
Deluso e pentito dell'esperienza amministrativa che lo ha visto con armi spuntate e atteggiamento defilato a sostegno dell'attuale primo cittadino, Luigi De Risi. La mia frazione -aveva fatto sapere tempo addietro attraverso la voce del sito Carinola net -è stata ingannata, sedotta e abbandonata da Grimaldi e De Risi ed è costretta a misurarsi con un degrado senza precedenti." Più che un giudizio critico, le sue parole sono sembrate una condanna senza appello. Il miglior humus su cui far germogliare la nuova vita politica che, come un'araba fenice pronta a rigenerarsi, si è da qualche giorno materializzata, trovando in Gennaro Oliviero, il potente Consigliere regionale di Sessa Aurunca, il gran sacerdote che l’ha tenuta a battesimo. L' ennesimo cambio di casacca tuttavia divide, e le polemiche divampano. Se c'è infatti chi condivide la decisione di Di Gennaro, reputandola inevitabile, atteso l'evidente stato di abbandono in cui versa la frazione di Casanova, non mancano coloro che la bollano iscrivendola d'ufficio nelle migliori antologie del trasformismo "pro domo mea ". Commenti contrastanti che però non ridimensionano la portata politica della nuova conversione di Di Gennaro, destinata sicuramente a condizionare la forza valore degli schieramenti in campo in vista della vicina tornata elettorale del 12 giugno. Con l'adesione, via Oliviero, al progetto di Verrengia, Di Gennaro strappa infatti a Massimo Grimaldi anche Pia Zampi e Antonio Giorgio, che lo seguono convintamente. Sicché per l'ex Presidente della commissione bilancio della Regione Campania, gli equilibri rocambolesca mente costruiti negli anni, si disarticolano pericolosamente, registrando nella scacchiera territoriale del Comune di Carinola, gravi scoperture nelle aeree più strategiche: un assetto che addensa nubi sull'orizzonte del successo elettorale. C'è però chi dà per imminente una micidiale contromossa che Grimaldi e De Risi, coalizzatisi contro Mannillo cinque anni fa, starebbero per definire nei particolari prima di calarla come un vero e proprio asso dalla manica. L'intento è quello di applicare la sempre efficace formula bellica della "terra bruciata". E la pedina da muovere per isolare Di Gennaro ha un nome e un cognome: Dino Zannini. Giovane avvocato carinolese, radicato nel segmento giovanile, stimato dagli ambienti ex alleanzini e legato da vincoli parentali ad Augusto Bertone, quest'ultimo fidatissimo di Di Gennaro che nella eventualità di una candidatura di Zannini non potrebbe non appoggiarla. Grimaldi può agevolmente ottenere la disponibilità di Dino Zannini, vantando un forte ascendente sul Prof Giovanni Zannini, padre del giovane legale. Nelle prossime ore sono attesi sviluppi su entrambi i fronti. Anche perché questa sera si terrà un incontro conviviale tra Verrengia, Oliviero, Di Gennaro e Prata nel corso del quale sarà ufficializzata anche la rottura tra le due componenti del PD carinolese, quella dibiasiana e quella olivierana