Juvecaserta è stata fondata da un gruppo di appassionati locali nel dopoguerra, più precisamente nel 1951, il nome le fu dato da Santino Piccolo, grande tifoso della squadra torinese.

La storia di questa squadra è caratterizzata da una serie di passaggi che ricordano quelle dei piccoli eroi contro i più grandi e raccontare la storica vittoria scudetto contro Milano può essere utile a ricordare i tempi di un basket ancora non monopolizzato da due colossi come Virtus Bologna e nuovamente Olimpia Milano, compagini che dominano le quote sulla Lega basket Serie A lasciando poche chance alle inseguitrici, come dimostrato anche nella stagione appena conclusa. 

I primi passi della Juvecaserta vengono fatti sui campi in terra battuta del Liceo classico Pietro Giannone di Caserta e solo successivamente, nel 1971, con l’arrivo dell’imprenditore Giovanni Maggiò la squadra cambia assetto, diventando una squadra di stampo professionistico, tantoché nel 1975 giunge nel campionato di A2, retrocedendo tuttavia alla fine dell’anno. Il ritorno in seconda serie ci sarà di nuovo nel 1978. 

Gli anni successivi sembrano di assestamento per la partecipazione al campionato di Legadue, con gli arrivi degli sponsor ed un cambio ai vertici: Santino Piccolo viene sostituito con il manager Giancarlo Sarti, artefice del nucleo vincente per la stagione 1982/83. 

I bianconeri si classificarono secondi e parteciparono per la prima volta ai play-off scudetto, centrando la promozione nel massimo campionato italiano. Il vertice è raggiunto e la Juvecaserta sembra aver trovato una stabilità che le permette di conquistare, nella stagione 1987/88, il primo storico trofeo della sua storia: la Coppa Italia. Sulla scia di un entusiasmo che non sembra esaurirsi, a maggior ragione per una squadra di provincia, nel 1990/91 la Juvecaserta, sponsorizzata Phonola, si classifica seconda in campionato. Incontra la squadra di Pesaro ai quarti e la Virtus Bologna in semifinale e batte entrambe. In finale incontra un gigante del basket come l’Olimpia Milano, sponsorizzata Philips. La squadra di Milano andò in vantaggio per due volte e per due volte si fece rimontare dai bianconeri. Lo scudetto si decise al termine di gara5, match che si disputò al Forum di Assago il 21 maggio 1991, con pronostico in favore dei lombardi. Come però accade nelle favole, la sfida si chiuse in favore dei bianconeri, con punteggio di 88 a 97. 

La vittoria poté considerarsi storica poiché, fino ad allora, nessuna formazione dell’Italia meridionale era riuscita a conquistare il tricolore. Inoltre, il sogno dei supporter casertani si coronò anche grazie alla rosa: in panchina c’era Franco Marcelletti ed in campo i titolari Ferdinando Gentile, che ottenne ben 28 punti, Vincenzo Esposito il quale, sfortunato, assistette a bordo campo al resto dell’incontro a causa di un grave infortunio al ginocchio rimediato durante il match. Il più in forma fu Sandro Dell’Agnello, top-scorer casertano che mise a segno 30 punti, Tellis Frank con 13 punti e Charles Shackleford, con altri 20 punti. 

Il successo della squadra campana, tuttavia, durò poco: retrocesse in A2 già durante la stagione 1993/94. Qualche anno dopo, nel 1997/98, la squadra era diventata una multinazionale che comprendeva giocatori di tutto il mondo e la salvezza arrivò in maniera sofferta, ma non fu questo il punto più basso dove arrivarono i bianconeri. L’anno successivo non riuscirono ad iscriversi neppure al campionato poiché la società era ormai sparita. Solo nel 2003, grazie alla fusione di due società, nacque la nuova Juvecaserta Basket. La nuova rosa però era ben lontana dal ripetere quel sogno che accade una volta ogni troppi anni e si notò anche dai nuovi fallimenti e rinascite della squadra di Caserta.