CASERTA. Ecco il testo della nota che l’ex assessore al bilancio Nello Spirito ha indirizzato alla commissaria Maria Grazia Nicolò in relazione al presunto sforamento del patto di stabilità del 2013 contestato dal ministero al Comune di Caserta:

 

Alla Commissaria Dott.sa Maria Grazia Nicolò, Ho letto da un quotidiano locale che il Ministero ha contestato all'Ente la violazione del Patto di Stabilità 2013. Se è vero che nel caso dell'accertamento dell'entrata da Tarsu non esistono i presupposti giuridici dell’accertamento, cosa che io ho sempre sostenuto, è anche vero che per quanto riguarda la somma accantonata al Titolo I delle spese e riservata all’Osl di 1.772.979,21 cap.786 mancano i presupposti tipici dell’impegno. Com’è noto, ai sensi dell’art.183 comma 1 t.u.e.l., l’impegno costituisce la prima fase del procedimento di spesa, con la quale, a seguito di obbligazione giuridicamente perfezionata, è determinate la somma da pagare, determinato il soggetto creditore, indicata la ragione e viene costituito il vincolo sulle previsioni di bilancio nell’ambito della disponibilità finanziaria accertata ai sensi dell’art.151.

L’impegno è un atto unilaterale della pubblica amministrazione di accantonamento e destinazione di somme per l’erogazione di una determinata spesa. A Lei non sfuggirà che in questo caso manca il creditore; infatti l’Osl non è un organo terzo rispetto all’Ente e non potrebbe per esempio attivare una procedura esecutiva per vedersi riconoscere tale somma in quanto manca la ragione del credito. Inoltre questo sforzo che fa l’Ente per non spendere queste entrate è destinato alla copertura di residui passivi maturati in anni precedenti e quindi non a spese di competenza. Non può essere trattato allo stesso modo chi accantona somme per coprire un disavanzo, rispetto a chi invece le spende per conto competenza, verrebbe meno lo spirito del patto che è quello di ridurre le spese correnti. Il rispetto di una prescrizione ministeriale (tra l'altro mai più come in questo caso osservata) non può portare l’Ente a violare il patto di stabilità. Infatti l’esclusione di questa somma dal Patto deve essere un incentivo per l’Ente ad accantonare somme per ripianare il dissesto. A suo tempo ne avevo condiviso il ragionamento anche con il Ministero ( Dott.sa Scelfo). Confido in un Suo intervento tempestivo che possa evitare questo ulteriore disagio alla popolazione casertana e un inutile contezioso giudiziario. Saluti.