CASERTA. «Rispondo positivamente all'appello lanciato da associazioni cittadine per tre motivi: il primo è perché ne condivido nella quasi totalità i contenuti e la forma; il secondo deriva dal fatto che conosco molti (e di alcuni sono amico) dei componenti delle stesse e li apprezzo per il loro senso civico, per l'amore per la città, per la grande voglia che essi mostrano in ogni occasione di dare un contributo per la rinascita di Caserta.
Il terzo motivo, ma certamente non ultimo in ordine di importanza, è costituito dal fatto che in buona sostanza l'invito alla partecipazione, alla concertazione ed al confronto sono temi nei quali ho sempre creduto, dimostrandolo in concreto nel corso della mia carriera sia politica sia amministrativa e sono temi sui quali con la mia associazione, primavera casertana, sto discutendo in ogni sede, relativamente alle elezioni comunali di Caserta , ormai da alcuni mesi. Dico quest'ultima cosa certamente non per accaparrare primogeniture o per vanagloria, ma perché la mia adesione alle tesi delle associazioni non suoni come un salire sul carro del vincitore o come strumento di captatio benevolentiae.
Credo tuttavia che a un dibattito pubblico come quello che propongono le associazioni sia irrealizzabile non perché ciò non sia la cosa migliore ma perché, come correttamente dicono le associazioni, la classe politica casertana tende sempre più, purtroppo, a ‘sfilacciarsi’. Abbiamo in città una serie di media diffusa ed attenta ai problemi della città. Il dibattito dunque facciamolo attraverso questi strumenti e ciascuno dica con chiarezza la propria idea sui temi messi in campo dalle associazioni. Probabilmente ciò riuscirebbe anche a far passare in secondo piano il toto sindaco che è l'unica occupazione ormai cittadina, peraltro non basata sulle qualità dei candidati, sulla loro migliore o peggiore idoneità a guidare la rinascita della Città, ma fondata unicamente su, pur legittime aspirazioni personali ma che nessun contributo puó dare ad una scelta autenticamente idonea del futuro Sindaco. Ed allora lavoriamo come se stessimo filando in comune un programma elettorale dove ognuno, ogni associazioni, ogni cittadino, se ritiene, dia il proprio contributo con proposte chiare, concrete, realizzabili (e non libro dei sogni), indicando utilità dell'opera, concreta modalità di finanziamento e tempistica. Credo che questo possa essere un incipit che in tanti possono condividere se hanno autenticamente a cuore le sorti della Città. Non entriamo nella vita interna dei partiti e lasciamo che siano i loro organi in piena autonomia a decidere ció che devono fare. Il mio indirizzo di posta elettronica è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.».