18:31:57 CASERTA. Al grido di "vergogna" "vergogna", e intonando "bella ciao", è partito dal piazzale antistante la stazione ferroviaria di Caserta il corteo dei lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale Usa Jabil, che protestano contro la decisione dell'azienda di licenziare 190 dipendenti, che diventerà concreta il 31 gennaio prossimo, quando scadrà la cassa integrazione.

Con i 440 lavoratori del sito Jabil, sono presenti i segretari casertani dei sindacati confederali e di categoria dei metalmeccanici, e i deputato casertano Stefano Graziano e Gianpiero Zinzi.

"Fermare i licenziamenti Jabil": sono le "parole d'ordine" emerse dal corteo dei lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale Usa, giunto in piazza della Prefettura a Caserta dove una delegazione sta incontrando il ptefetto Giuseppe Castaldo.

"Il settore dell'elettronica - dice il segretario generale della Cgil di Caserta Sonia Oliviero - non è in crisi come dice la Jabil e come sembra emergere dai tavoli istituzionali, ed è assurdo che si licenzino 190 dipendenti di un'azienda come la Jabil che produce colonnine per la ricarica di auto elettriche nel momento in cui si punta sulla transizione ecologica.

Il committente Enel aumenti la commessa, e lo Stato interceda perchè ciò avvenga".

Crescenzo Auriemma, segretario di Uilm Campania, spiega che "qualche giorno fa il Comune di Napoli ha ordinato 2mila centraline elettriche, la commessa potrebbe essere data alla Jabil, così si fa politica industriale sul territorio". Per Pietro Pettrone, segretario generale Uil di Caserta, "al prefetto chiederemo il blocco dei licenziamenti. La Jabil, come chiesto a nome del Governo dalla sottosegretaria al Mise Bergamotto, deve chiedere un altro mese di cassa integrazione per valutare con attenzione soluzioni alternative ai licenziamenti; ma queste soluzioni devono essere discusse in tavoli da tenere in Prefettura".

Giovanni Letizia, segretario generale della Cisl di Caserta, evidenzia che "viene prima di tutto la sospensione dei licenziamenti, e poi dopo c'e il tema di dare risposte serie ad un territorio desertificato dal punto di vista industriale. E in questo devo dire che le istituzioni sono manchevoli, in particolare la Regione che manca di visione strategica". Ciro Pistone, segretario della Uilm di Caserta, ritiene che andrebbe "approfondito il capitolo Pnrr, per vedere se dei fondi possono servire per un progetto sul sito di Marcianise, ma ci vorrebbe un piano delle istituzioni e prima ancora il blocco dei licenziamenti".

Al termine del corteo i sindacati hanno tenuto un incontro in prefettura.

Assente il prefetto Castaldo, c'era a farne le veci il capo di gabinetto Biagio Del Prete, che ha garantito che l'ufficio territoriale di Governo si è già da tempo attivato interloquendo con Confindustria affinchè intervenga su Jabil; scopo ultimo è sospendere immediatamente la procedura di licenziamento, visto che martedì 31 gennaio scade la cassa integrazione e l'azienda potrà inviare le lettere di licenziamento ai 190 lavoratori individuati sui 440 in organico.

Il prefetto Castaldo, intervenuto telefonicamente, si è poi detto disponibile a tenere in prefettura i tavoli istituzionali sulla vertenza. Ma ad oggi, e a quattro giorni dalla deadline, i lavoratori e in sindacati non hanno ottenuto ciò che chiedevano, ovvero la sospensione della procedura di licenziamento collettivo, né aperture da parte di Jabil sulla richiesta di un altro mese di cassa integrazione e nè garanzie da parte istituzionale, Governo e Regione in primis. Francesco Percuoco, segretario della Fiom-Cgil di Caserta, annuncia che "in assenza di certezze che martedì non partiranno i licenziamenti, continueremo a mobilitarci". Per Massimiliano Guglielmi, segretario regionale Fiom-Cgil, "siamo di fronte ad ultima possibilità per poter rilanciare il settore dell'elettronica nel Casertano. Stanno arrivando risorse economiche importanti per effetto del Pnrr destinate ai progetti per la transizione ecologica. E in tale contesto le lavoratrici e i lavoratori della Jabil, ma anche gli ex Jabil passati negli anni scorsi in Softlab e Orefice, hanno competenze e professionalità che non si possono disperdere. Con la loro esperienza nel campo dell'elettronica, avendo lavorato anche per Nokia, Siemens, Ericsson, rappresentano un patrimonio unico che ogni azienda del settore può sfruttare".