13:32:22 CASERTA. L’insorgenza dei tumori  alla cervice uterina può essere può essere prevenuta attraverso un’adeguata attività di controllo: è per questo motivo che l’Asl di Caserta ha avviato un’attività di screening rivolto a tutte le donne dai 25 anni in su.

Si tratta di accertamenti completamente gratuiti che non causano alcun dolore, ma che permettono di intervenire in maniera tempestiva qualora ci dovessero essere dei problemi.

La referente della campagna di screening dell’Asl Anna Matuozzo evidenzia come si tratti di un percorso semplice per le donne che, però, può rivelarsi risolutivo. «Attraverso lo screening siamo in grado di individuare un tumore prima ancora che si manifesti. 

Ogni anno si registrano circa duemila casi, grazie agli screening, la crescita è diminuita del 50% - ha spiegato - lo screening ci consente di avere un migliore approccio terapeutico nei confronti del paziente, di intervenire quando il cancro è in uno stato embrionale con la possibilità di avere risultati migliori e più veloci».

La referente dell’Asl evidenzia come tutte le donne possono rivolgersi in maniera completamente gratuita a uno dei ventuno consultori dell’Asl presenti sul territorio provinciale per effettuare i test di screening o al camper della salute che quotidianamente gira la provincia per raggiungere anche le zone più interne e periferiche per consentire a tutte le donne di sottoporsi con maggiore semplicità ai test di screening.

Per conoscere le tappe del camper della salute basta collegarsi al sito istituzionale dell’Asl di Caserta o ai canali social dell’azienda. 

«Con questo test siamo in grado di rilevare eventuali lesioni prima ancora che si manifesti il tumore - ha aggiunto - per le donne tra i 25 e i 30 anni il test di screening consiste in un semplice pap test, per quelle tra i 30 e i 65 in un hpv dna test.

Si tratta di test completamente indolore che vengono eseguiti alla stessa maniera di una normale visita ginecologica.

Grazie all’ausilio di uno speculum si preleva un campione di cellule che sarà inviato al laboratorio dell’azienda per essere analizzato. Nel caso del pap test si andrà alla ricerca di eventuali cellule anomale, mentre per l’hpv dna test si analizzeranno i dna dei ceppi di papillomavirus più pericolosi».

La dottoressa Matuozzo spiega come già attraverso l’hpv dna test si possono individuare presenze di virus che favoriscono quelle lesioni che nel giro di due cinque anni si possono trasformare in cancerose e nel giro di quindici venti anni in lesioni tumorali.

«Siamo di fronte ad una patologia silente che si sviluppa e che va avanti in maniera abbastanza lenta - ha detto - Attraverso controlli periodici siamo quindi in grado di individuare sul nascere la problematica e di affrontarla con successo».

Matuozzo evidenzia come una positività al primo test di screening non significa necessariamente che ci sia una patologia tumorale.

«Le pazienti positive vengono contattate e rassicurate dalle ostetriche dei nostri consultori, viene concessa loro gratuitamente la vaccinazione contro l’hpv che, tra le altre cose, è già gratis per tutti gli adolescenti dagli undici anni - ha sottolineato - la positività per loro potrebbe significare solo la presenza di una semplice infezione da curare. Sarà comunque la successiva corposcopia a chiarire la situazione. Anche in questo caso siamo di fronte ad un accertamento completamente gratuito a cui si accede con un percorso privilegiato che non ha bisogno di impegnativa medica.

La corposcopia si effettua anche in questo caso come in una normale visita ginecologica. Con le cellule raccolte si procederà ad effettuare una biopsia in base al cui risultato si stabilirà se è necessario o meno un intervento chirurgico.