CASERTA. E’ cominciata una grande fase di ricomposizione all’interno del centrodestra della città di Caserta. Il passaggio di Giovanna Petrenga in Fratelli d’Italia va, sicuramente, a modificare gli assetti della coalizione nel capoluogo che, in questo momento brancola nel buio rispetto alla scelta del candidato a sindaco.
L’idea di primarie di centrodestra lanciate da Gimmi Cangiano proprio di Fratelli d’Italia ha lasciato freddi gli altri uomini della coalizione cara a Silvio Berlusconi. Il centrodestra ha bisogno di un qualcuno che decida e che si assuma la responsabilità della decisione così come è successo negli ultimi anni. Questo compito è stato demandato a Caserta, così come per tutti gli altri Comuni chiamati al voto al presidente della Provincia Angelo Di Costanzo e al consigliere regionale Gianpiero Zinzi, ultimi uomini forti di un partito come Forza Italia che sia a livello centrale che periferico perde colpi e consensi giorno dopo giorno. Gli azzurri nel corso della riunione che si è celebrata proprio all’indomani dell’abbandono di Giovanna Petrenga, hanno affidato nelle mani dei due eletti il compito di costruire coalizioni forti nei grandi Comuni chiamati alle urne nella prossima primavera. Non bisogna, infatti, dimenticare che, oltre al capoluogo, rinnovano il consiglio comunale Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Marcianise, Capua, Sessa Aurunca dove bene o male la situazione vede ovunque un centrodestra dilaniato da spaccature, ma, comunque, capace di conquistare la guida della città. Solo Capua si discosta da questo scenario con Giuseppe Chillemi che ha ricevuto l’investitura della maggioranza uscente guidata da Carmine Antropoli. Tornando a Caserta città, allo stato, non c’è nessuno che con autorevolezza e decisione si sia proposto o sia stato proposto come portacolori dei berlusconiani. Nonostante tutto, comunque, non mancano le soluzioni in campo che cercano di giocarsi le proprie possibilità per la guida del capoluogo. Innanzitutto c’è l’ex vicepresidente della Provincia Gianni Mancino, intorno al quale si potrebbe aggregare tutto il gruppo che fa riferimento alla famiglia Zinzi. Emiliano Casale, Paolo Farina oltre a Pierpaolo Puoti, cognato di Mancino, sono disposti a sostenere l’ingegnere in questa difficile avventura. Altro nome sul tavolo è quello della dirigente scolastica del Manzoni Adele Vairo, candidata alle politiche per spirito di servizio con il Pdl in posizione non utile, oggi potrebbe essere lei la novità che tutti cercano per Caserta. Con il suo istituto superiore è conosciutissima per la quantità abnorme di progetti che riesce a mettere in campo e per la crescita che la scuola ha avuto sotto la sua gestione. Altro nome prestigioso che pure potrebbe giocarsi le proprie canches per la candidatura in quella parte del campo è quello dell’ex presidente della Provincia Riccardo Ventre che ha il sostegno del presidente Di Costanzo e del sindaco di Capua Antropoli, intorno a cui si sta aggregando un cartello di civiche di estrazione cattolica e di centrodestra. Tutti questi ragionamenti devono fare i conti con la richiesta presentata ufficialmente al tavolo interpartitico di giovedì da parte di Gimmi Cangiano di escludere Caserta dal discorso per aperto per le amministrative in Terra di Lavoro. In particolare il componente dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia chiede che la città venga inserita nel tavolo dei capoluogo, rivendicandone la possibilità di guida. Visto che Napoli, Salerno, Avellino e Benevento andranno a Forza Italia, Cangiano chiede che Caserta vada a Fratelli d’Italia. Una prospettiva che non è piaciuta a Paolo Russo, il quale ha sottolineato come le scelte del territorio non vengono subordinate a nessuna decisione dall’alto. In questo caos, i partiti di centrodestra, con la ritrovata presenza di Paolo Romano che si è seduto al tavolo con la sua “Ora” si sono dati appuntamento a giovedì prossimo.
