CASERTA. Si è tenuta questa mattina alle ore 12:00, presso la sede della Federazione provinciale del Partito Democratico, la conferenza stampa del circolo di Caserta dei Giovani Democratici.

Alla presenza di numerosi militanti e dirigenti dei GD del comune capoluogo e della provincia, è stata presentata la candidatura di Matteo Donisi, 23enne, ex-segretario di Circolo e storico militante, al consiglio comunale nella lista del Partito Democratico. Erano presenti, tra gli altri, Francesca Scarpato, candidata alla segreteria regionale dei GD, Giovanni Sposito, vicesegretario regionale uscente, e Pasquale Fiorenzano, Presidente provinciale uscente dei GD di Caserta.

Ha aperto i lavori Claudia Frisoni, segretaria del Circolo: “Tra di noi ci sono giovani che hanno abbandonato la città o che stanno pensando di abbandonarla, questa è l'ultima possibilità per cambiare. Siamo cresciuti, rispetto alle ultime comunali: è ora di misurarsi con la sfida elettorale”. Ha proseguito Nicola Lombardi, Resp. Organizzazione, demarcando i margini della campagna elettorale dei GD: “Non intendiamo trattare i soliti macro-temi della città, risolvibili solo con uno sforzo di comunità e non di singoli consiglieri. Rappresentiamo un ricambio generazionale in una città preda della gerontocrazia e dei soliti noti dei civismi”. E’ intervenuto anche Pier Gaetano Fulco, fondatore del circolo e dirigente regionale dei GD della Campania: “In questi sei anni, siamo riusciti ad avvicinare, con fatica, tanti ragazzi alla politica, ad appassionarli ai temi della città. Abbiamo perso dei ragazzi e ne abbiamo riacquistati altri, ma la crescita del gruppo è evidente, e dobbiamo dire la nostra anche alle elezioni”.

A chiudere i lavori è stato proprio il candidato, Matteo Donisi: “Penso che la storia delle persone sia una cosa importante. Ricordarla ai cittadini sarà uno degli obiettivi della nostra campagna elettorale. I giovani di Caserta, negli anni, si sono sentiti ripetere solo e soltanto le solite promesse, sempre disattese. Disattese perché Caserta è stata amministrata da persone non libere di fare la cosa giusta. La nostra è una città che muore di clientelismo”.